Home Ambiente Reggio E.: ”L’Europa vuole meno rifiuti ma che producano più calore”

Reggio E.: ”L’Europa vuole meno rifiuti ma che producano più calore”


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“L’Italia è l’unico dei 27 Paesi europei nei quali mi risulta difficile parlare di rifiuti per produrre energia: eppure i rifiuti fanno parte della vita, non esiste attività umana che non ne produca, anche il nostro corpo produce a suo modo rifiuti. E’ una constatazione del tutto evidente, così come chiarissima è la strategia dell’Unione europea in materia: per prima cosa bisogna produrre meno rifiuti, poi occorre riciclarli il più possibile, infine quel che resterà va destinato al recupero energetico, con un elevato livello di efficienza”.

Samuele Furfari, uno dei principali esperti in materia (fa parte della Direzione generale Energia e trasporti della Commissione europea, di cui è funzionario – occupandosi di politiche energetiche innovative – dal 1982), parla chiaro e non ha dubbi: i rifiuti non sono un tabù, così come i termovalorizzatori, utilizzati proprio là dove (come in Svezia, Germania, Danimarca ed Austria) più alta è la percentuale di raccolta differenziata.

Il vero problema – per l’Italia così come per tutta l’Europa – è invece abbassare le emissioni di CO2 ed aumentare l’utilizzo delle fonti rinnovabili (ed i rifiuti sono tra queste) anche per ridurre la dipendenza per quanto riguarda il gas dall’estero, Russia in particolare, che anche questo lungo e rigido inverno ha evidenziato. L’Italia dovrà aumentare la propria quota di energia rinnovabile fino al 17% entro il 2020. Per farlo, sostiene Furfari citando gli studi europei, dovrà puntare soprattutto sul calore (che si prevede debba garantire il 46% di tutta la nostra energia da fonti rinnovabili): “Possiamo anche discutere a lungo del fotovoltaico, ma questo, si sappia, rappresenterà solo lo 0,14% della nostra energia rinnovabile. Quindi se vogliamo rispettare le direttive europee, dobbiamo incentrare sforzi e investimenti sulla produzione di calore, anche attraverso la combustione dei rifiuti, ovviamente attraverso impianti sicuri e in grado di garantire il massimo livello di efficienza energetica”, ha aggiunto Furfari.

Il funzionario europeo era oggi all’hotel Posta di Reggio – su invito della Provincia – per illustrare ad una vasta platea di rappresentanti di imprese del settore, di amministratori pubblici e cittadini direttive ed investimenti dell’Europa nel campo di energia e rifiuti. All’incontro – promosso nell’ambito del progetto europeo “eClau” al quale partecipa, attraverso il proprio Ufficio Politiche comunitarie, la Provincia di Reggio – erano presenti anche Stefano Timbaldi, direttore dell’Arpa Emilia-Romagna, e Lino Zanichelli, assessore regionale all’Ambiente.

“Si tratta di un altro contributo importante ad una corretta informazione ed al confronto di opinioni – ha detto la presidente della Provincia, Sonia Masini – I concetti espressi oggi da Samuele Furfari sono tanto chiari quanto autorevoli, ma questo non significa che su questi temi non ci sia un dibattito aperto. Come Provincia stiamo cercando di mettere tutti nelle condizioni di conoscere esperienze diverse e le migliori pratiche a livello europeo. Il nostro obiettivo era e resta quello di continuare a garantire ai reggiani una politica di gestione integrata dei rifiuti sicura ed efficace”.