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Lavoro accessorio in agricoltura: sciopero e presidio davanti Prefettura Modena


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Venerdì 17 aprile 2009, i sindacati del settore agroalimentare, Fai/Cisl, Flai/Cgil e Uila/Uil hanno proclamato uno sciopero generale nazionale nel comparto agricolo di otto ore, per protestare contro l’estensione del “lavoro accessorio” a casalinghe, lavoratori posti in cassa integrazione e mobilità. Il lavoro accessorio non prevede un contratto di lavoro, né contributi per pensione o malattia, ma solo il pagamento con un voucher del valore di 10 € lordi che, per le associazioni agricole, corrispondono ad un numero imprecisato di ore lavorate.

Il lavoro accessorio, prime dell’entrata in vigore del Decreto Anticrisi, era limitato solo alle attività agricole stagionali effettuate da pensionati o da giovani con età inferiore ai 25 anni e regolarmente iscritti a dei corsi universitari o di istituti scolastici di ogni ordine e grado.
L’estensione del “lavoro accessorio” alle casalinghe non farà emergere lavoro nero, ma servirà unicamente a sostituire o trasformare gli attuali lavoratori a tempo determinato in agricoltura, che solo a Modena sono circa 7.000, in “lavoratori occasionali”!
Non esistendo una “patente” o un albo che definisca chi è casalinga è facile prevedere una “esplosione” di casalinghe e casalinghi che affolleranno le nostre campagne, con compensi e diritti che sono ben inferiori a quanto previsto dai contratti di lavoro nazionali e provinciali.
Dietro l’apparente volontà di creare opportunità di lavoro per casalinghe (donne e uomini), lavoratori in cassa integrazione e mobilità si producono profonde distorsioni nel mercato del lavoro agricolo, con ripercussioni pesanti sui diritti e le tutele conquistati negli ultimi cinquant’anni, ma che creerebbero anche inaccettabili discriminazioni.

Come in tutto il territorio nazionale, Fai/Cisl, Flai/Cgil e Uila/Uil di Modena, in concomitanza con lo sciopero effettueranno un presidio davanti alla Prefettura di Modena, che si svolgerà nella stessa giornata di venerdì 17 aprile dalle ore 9.30 alle 11.30 e, nell’incontro con il Prefetto, verranno descritti i punti critici del provvedimento appena approvato dal Senato.
Così come già fatto delle segreterie nazionali e regionali, delle organizzazioni sindacali del settore agroalimentare, si chiede al Governo e a tutte le forze politiche di correggere il Decreto appena approvato con un idoneo atto legislativo.