I sindacati del settore agroalimentare, Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, nella giornata odierna hanno indetto uno sciopero generale nazionale, nel
comparto agricolo, di otto ore per protestare contro l’estensione del “lavoro accessorio” a casalinghe, lavoratori posti in cassa integrazione e mobilità.
Nella stessa giornata si è svolto un presidio davanti alla Prefettura di Modena con un’ampia partecipazione di lavoratori agricoli.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno incontrato il Prefetto al quale hanno evidenziato i punti critici del provvedimento
legislativo.
Fra questi si è evidenziato che il lavoro accessorio non prevede un contratto di lavoro, né contributi per pensione o malattia, ma solo il
pagamento con un voucher del valore di 10 € lordi che, per le associazioni agricole, corrispondono ad un numero imprecisato di ore lavorate. Si è inoltre ricordato che il lavoro accessorio, prima dell’entrata in vigore delle nuova legge, era limitato solo alle attività agricole stagionali effettuate da pensionati o da giovani con età inferiore ai 25 anni e regolarmente iscritti a corsi universitari o di istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Per le organizzazioni sindacali l’estensione del “lavoro accessorio” alle casalinghe non farà emergere lavoro nero, ma potrebbe essere utilizzato impropriamente per sostituire o trasformare gli attuali lavoratori a tempo
determinato in agricoltura, che solo a Modena sono circa 7.000, in
“lavoratori occasionali”!
Quindi, dietro l’apparente volontà di creare opportunità di lavoro per casalinghe (donne e uomini), lavoratori in cassa integrazione e mobilità si potrebbero produrre profonde distorsioni nel mercato del lavoro agricolo,
con ripercussioni pesanti sui diritti e le tutele conquistati negli ultimi cinquant’anni, ma che creerebbero anche inaccettabili discriminazioni.
Il Prefetto di Modena si è impegnato a comunicare al Governo le osservazioni e le preoccupazioni avanzate dalle organizzazioni sindacali modenesi del settore agroalimentare.
I sindacati modenesi del settore continueranno a sensibilizzare tutti i lavoratori del comparto, a chiedere ai parlamentari azioni correttive e
alle associazioni agricole modenesi la non applicazione del lavoro accessorio.
Fai-Flai e Uila hanno deciso di confermare lo stato di agitazione della categoria e un ulteriore pacchetto di 8 ore di sciopero con manifestazioni
regionali per il 29 aprile, almeno fino a quando non sarà formalizzata la convocazione del tavolo nazionale di confronto presso il Ministero.