Benedetto XVI ha sottolineato questa mattina dopo la preghiera del Regina Caeli l’importanza della prossima Conferenza sul razzismo promossa dalle Nazioni Unite che si tiene a Ginevra a partire da domani. Il Pontefice ha rilevato come ancora oggi discriminazioni, intolleranza e xenofobia siano fenomeni diffusi che vanno combattuti.
”Inizierà domani a Ginevra organizzata dalle Nazioni Unite – ha ricordato Ratzinger – la Conferenza di esame della Dichiarazione di Durban del 2001 contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e la relativa intolleranza”. la promozione della tolleranza, del pluralismo e del rispetto può condurre ad una società più inclusiva”. Dunque, ha osservato Benedetto XVI, ”a partire da queste affermazioni si richiede un’azione ferma e concreta, a livello nazionale e internazionale, per prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione e di intolleranza. Occorre, soprattutto, una vasta opera di educazione, che esalti la dignità della persona e ne tuteli i diritti fondamentali”. ”La Chiesa, da parte sua – ha spiegato il Papa – ribadisce che solo il riconoscimento della dignità dell’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, può costituire un sicuro riferimento per tale impegno. Da questa origine comune, infatti, scaturisce un comune destino dell’umanità, che dovrebbe suscitare in ognuno e in tutti un forte senso di solidarietà e di responsabilità”. In conclusione il Papa ha affermato: ”Formulo i miei sinceri voti affinché i delegati presenti alla Conferenza di Ginevra lavorino insieme, con spirito di dialogo e di accoglienza reciproca, per mettere fine ad ogni forma di razzismo, discriminazione e intolleranza, segnando così un passo fondamentale verso l’affermazione del valore universale della dignità dell’uomo e dei suoi diritti, in un orizzonte di rispetto e di giustizia per ogni persona e popolo”. Il Pontefice ha poi voluto ringraziare quanti in questi giorni gli hanno fatto gli auguri per il compleanno che ricorreva il 16 aprile scorso e per l’anniversario del quarto anno di pontificato che invece si celebra oggi. ”Ringrazio il Signore – ha detto – per la coralità di tanto affetto. Come ho avuto modo di affermare di recente, non mi sento mai solo. Ancor più in questa singolare settimana, che per la liturgia costituisce un solo giorno, ho sperimentato la comunione che mi circonda e mi sostiene: una solidarietà spirituale, nutrita essenzialmente di preghiera, che si manifesta in mille modi”.
Fonte: Adnkronos