Home Cronaca GdF scopre frode internazionale nel settore ferro, un arresto anche a Sassuolo

GdF scopre frode internazionale nel settore ferro, un arresto anche a Sassuolo


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Una maxifrode internazionale nel settore del recupero e commercio di materiale ferroso è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Bassano del Grappa (Vicenza). La scorsa notte 20 persone sono state arrestate, altre 70 indagate. 80 le società coinvolte; eseguite 180 perquisizioni tra Italia e Austria.


A capo dell’organizzazione, secondo le Fiamme Gialle, figura un 43 anne di Viadana residente a Zanè(Vicenza). Nell’organigramma dell’associazione a delinquere ricostruita dagli investigatori, l’uomo avrebbe coordinato l’attività di altri dieci indagati: otto vicentini, uno di Sassuolo, il dirigente commerciale di 39 anni C.G., e un bresciano di Calvagese della Riviera. Undici sono stati gli ordini di custodia cautelare in carcere, uno indirizzato al sassolese 39enne, gli altri nove indagati hanno ottenuto i domiciliari.

L’indagine coordinata dalla procura di Vicenza e condotta dalla compagnia bassanese e dalla tenenza di Thiene, ha portato alla luce una presunta organizzazione che avrebbe danneggiato il comparto attraverso l’evasione di imposte e con false attestazioni sulla qualità del materiale ceduto.
Le fiamme gialle hanno accertato oltre 90 milioni di euro di fatture false emesse. Da quanto si è appreso, il materiale ferroso veniva recuperato e ceduto in nero ad aziende specializzate nella raccolta. Queste ultime, secondo l’accusa, cedevano quindi i prodotti alle acciaierie e fonderie.

La presunta organizzazione avrebbe creato 12 false società, dette cartiere, di commercio di materiale ferroso di scarto, posizionandone due in Bulgaria, tre in Austria a sette in Italia, tutte in provincia di Vicenza. Le cartiere ‘producevano’ fatture false destinate ad altre due false imprese residenti nel vicentino. Da queste venivano inviate fatture false a 15 vere società commerciali del centro-nord pronte a utilizzarle.
L’ultimo passaggio era l’invio di bonifici da parte di queste ultime alle due false imprese e quindi alle 12 cartiere che stornavano poi denaro contante alle imprese reali.