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Trent’anni di monitoraggio della qualità dell’aria in provincia di Reggio

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Trentatre anni esatti sono passati dalla nascita della prima rete di monitoraggio della qualità dell’aria realizzata in provincia di Reggio. I primi rilevamenti vennero effettuati nel distretto ceramico già allora fulcro produttivo del territorio. Oggi sono 7 le stazioni di rilevamento della qualità dell’aria dislocate nelle diverse zone della Provincia, più 1 stazione mobile che consente la copertura di tutti i comuni.

I dati rilevati vengono oggi diffusi sul sito di Arpa in tempo reale, ma negli anni Settanta si era cominciato delineando dei grafici a matita, passando poi per un monitor installato in piazza Prampolini negli anni Ottanta, per arrivare ai giorni nostri in cui l’innovazione tecnologica consente di conoscere la qualità dell’aria che si respira in qualsiasi momento.

“Grandi passi avanti che sono stati resi possibili grazie alla sinergia fra istituzioni” ha commentato l’assessore all’Ambiente della Provincia Alfredo Gennari, nel presentare una volume pubblicato insieme ad Arpa, che ripercorre la storia delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria in provincia di Reggio Emilia. Dalla dimensione locale a quella europea, in cui oggi si collocano le azioni delle istituzioni, l’evoluzione della normativa e della tecnologia hanno fatto sì che oggi queste stazioni di rilevamento, forniscano una base dati non solo sul fronte della qualità dell’aria, ma anche per le rilevazioni meteorologiche, l’acidità delle piogge, la presenza di polline e altro ancora. Oggi le 7 stazioni sono così dislocate sul territorio provinciale: 3 a Reggio Emilia (San Lazzaro, viale Timavo e viale Risorgimento), 2 nel distretto ceramico (Casalgrande e Castellarano), 1 nella Bassa (San Rocco di Guastalla) e 1 a Febbio. Mentre la stazione mobile consente il rilevamento nel resto della provincia.

Ad illustrare la pubblicazione – prima nel suo genere a livello nazionale – “Qualità dell’aria in provincia di Reggio Emilia – 30 anni di reti di monitoraggio”, questa mattina in Provincia insieme all’assessore Gennari c’erano la direttrice di Arpa Fabrizia Capuano, la dirigente del servizio Ambiente della Provincia Annalisa Sansone, il responsabile della rete di monitoraggio Luca Torreggiani, Emanuela Bedeschi del dipartimento Sanità pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia.
“La Provincia – ha continuato l’assessore Gennari – attraverso il fondamentale supporto di Arpa, ha posto grande attenzione alla conoscenza della qualità dell’aria, attraverso la realizzazione, il mantenimento, lo sviluppo e l’adeguamento dell’apposita rete di rilevamento, e recentemente con i nuovi analizzatori per le polveri più sottili”. Un percorso che, dalle prime indagini sulla qualità dell’aria condotte dai tecnici delle Provincia e dei Consorzi sanitari a partire dalla metà degli anni Settanta, ha portato alla realizzazione di una rete provinciale di rilevamento automatico dell’inquinamento atmosferico, fino ad arrivare all’attuale rete, dotata delle ultimissime strumentazioni tecnico-scientifiche di monitoraggio, di una nuova dislocazione delle stazioni di monitoraggio e di un parco strumentale rinnovato che la rende in linea alle direttive europee. La direttrice di Arpa Fabrizia Capuano ha dunque ripercorso la storia della rete di monitoraggio fin dalle sue prime mosse e norme, quando per iniziativa della Regione che, in collaborazione Comuni e Provincia, si diede vita ad una collaborazione tra pubblico e privato in grado di rendere il distretto ceramico un luogo di sperimentazione di nuove tecnologie e metodi di analisi e valutazione. Da allora l’evoluzione della rete ci ha portato ad un sistema integrato a livello regionale che utilizza la modellistica ambientale, i catasti delle emissioni, le reti di misurazione, le deposizioni atmosferiche, l’inquinamento di fondo e il bilancio ambientale.

Lo sviluppo di queste attività è anche il frutto di un riposizionamento e miglioramento continuo della cultura aziendale, si pensi alle certificazioni ambientali delle imprese, per seguire le evoluzioni normative e le richieste degli enti preposti alla pianificazione e tutela del territorio, degli investimenti per il controllo delle caldaie e per la trasformazione degli autoveicoli a Gpl e metano.
“I dati raccolti – ha concluso l’assessore Gennari – ci consegnano una situazione per certi aspetti incoraggiante, in cui per alcuni parametri si osservano evidenti miglioramenti, grazie all’impegno profuso da amministrazioni e cittadini nel corso degli anni. Restano tuttavia alcune criticità, per le quali occorre proseguire ed attuare politiche integrate sul territorio per un miglioramento stabile e continuo della qualità dell’aria. Questo volume rappresenta un importante riepilogo delle attività svolte e dei progressi fatti nel corso degli ultimi trent’anni. L’informazione e la sensibilizzazione sono infatti una fase fondamentale per lo sviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale in tutti noi”.