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Bologna: operazione contro la ricettazione di assegni


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I carabinieri del Nas di Bologna, nel’ambito di indagini riguardanti il fenomeno del doping nel settore sportivo, hanno eseguito varie ordinanze di custodia cautelare in carcere e alcune perquisizioni domiciliari a carico dei componenti di un gruppo criminale, operante in varie province dell’Emilia Romagna, della Campania e del Lazio, dedito alla ricettazione di assegni, provento di reato, per un ammontare di decine di migliaia di euro.

Quattro le persone arrestate dai carabinieri che hanno eseguito altrettante ordinanze di custodia cautelare chieste dal pm Cristina D’Aniello della Procura di Ravenna e concesse dal gip Corrado Schiaretti.
Gli inquirenti sono convinti di aver sgominato con questa operazione, denominata ”Assegni a tiro”, un gruppo che operava su tutto il territorio nazionale, con basi operative principalmente in Emilia-Romagna e ramificazioni nel Lazio e Campania, specializzato nel riciclaggio di titoli di credito rubati nel circuito postale e poi incassati in un ufficio postale di Ravenna con documenti d’identità contraffatti e con la complicita’ di un dipendente di Poste.
Le misure di custodia cautelare sono state eseguite nelle province di Ravenna, Ferrara, Frosinone e Caserta a carico di persone, già note alle forze dell’ordine: si tratta di un benzinaio della provincia di Ravenna, un allenatore e driver di cavalli in provincia di Ferrara, un imprenditore edile in provincia di Frosinone e un commerciante in provincia di Caserta. Risulta indagato anche un dipendente delle Poste in servizio a Ravenna.
I reati ipotizzati sono la ricettazione e la truffa aggravata. Gli assegni rubati erano quelli inviati per posta ordinaria a persone o società a titolo di risarcimento danni o per indennizzi relativi a infortuni sul lavoro.

Questo filone di indagine – come detto – è emerso nel corso di accertamenti sull’uso illegale di farmaci anabolizzanti per alterare prestazioni sportive.
In quell’ambito i militari hanno sequestrato numerosi assegni rubati e contraffatti e documenti falsificati permettendo così di individuare il gruppo che su gran parte del territorio nazionale recuperava gli assegni e li incassava illecitamente. Ognuno nel gruppo aveva il proprio ruolo: vi era chi recuperava i titoli di credito rubati, chi procurava i documenti d’identità contraffatti e chi accendeva conti correnti e riscuoteva le somme in contanti.

Nel corso dell’operazione è stato arrestato in flagranza un soggetto che deteneva numerosi documenti contraffatti già utilizzati e pronti per essere impiegati nuovamente. Sono stati anche bloccati dei conti impedendo di fatto l’incasso di circa 25.000 euro.