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Consorzi di bonifica: approvata la legge di riordino

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“Quello raggiunto oggi è un traguardo importante. Dopo quasi dieci anni il riordino dei Consorzi di bonifica è finalmente una realtà, che ci permette di raggiungere due grandi obiettivi: rendere ancora più efficace ed efficiente l’attività di sicurezza idraulica in Emilia-Romagna e razionalizzare la spesa, facendo un altro passo in avanti nella politica di riorganizzazione complessiva dei propri Enti già avviata dalla Regione con le Comunità montane, gli Ato e le Agenzie per la Mobilità”.

Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni dopo l’approvazione in Assemblea legislativa del progetto di legge di riordino dei Consorzi di bonifica.
“Il risultato odierno – ha sottolineato Rabboni – è frutto di un ampio e costruttivo confronto con le quattro associazioni agricole regionali, il tavolo
dell’imprenditoria e Confindustria, i sindacati, la stessa Unione delle bonifiche. Ringrazio tutti per il contributo e il senso di responsabilità manifestato. Questa convergenza su alcuni obiettivi di fondo è per me la migliore dimostrazione della bontà del comune lavoro
svolto”.
Con la legge di riordino i Consorzi di bonifica scendono da 16 a 8 e i loro confini vengono ridefiniti per renderli più aderenti possibile con
quelli dei bacini idrografici. Proprio questa maggiore corrispondenza con i bacini dei fiumi aumenterà l’efficacia operativa dei consorzi, mentre la riduzione del numero comporterà una significativa riduzione dei costi.
Sugli attuali dipendenti dei Consorzi Rabboni ha rassicurato: “la scelta della Giunta è del tutto chiara. Il riordino comporterà una ricollocazione delle diverse posizioni lavorative, ma non licenziamenti.
Lo dice la legge e lo dice l’accordo che oggi ho firmato insieme all’assessore all’organizzazione Gian Carlo Muzzarelli con i sindacati di categoria e le associazioni agricole”.

Nel testo dell’accordo si legge tra l’altro che la Regione si impegna a promuovere politiche attive del lavoro per la valorizzazione delle professionalità e l’ottimizzazione dell’impiego del personale esistente. Verrà inoltre costituito un “tavolo” per monitorare e indirizzare il processo di riorganizzazione.
Le prossime tappe: a breve l’avvio del progetto di riforme generale delle bonifiche.
Entro settembre l’Assemblea legislativa nominerà i consigli di amministrazione provvisori che rimarranno in carica 1 anno. In ogni Cda
non potranno ricevere compenso più di 3 consiglieri, compresi il presidente e il vicepresidente. “A breve – ha ribadito Rabboni –
avvieremo l’iter di un più generale progetto di riforma delle bonifiche che dovrà affrontare altre questioni quali quelle relative alla contribuzione e al sistema elettorale . I nuovi consigli di
amministrazione dovranno essere eletti con una legge che preveda una rappresentanza di tipo proporzionale rispetto ai contributi versati”.
Quali sono i nuovi Consorzi.
La nuova organizzazione prevede 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po, 2 comprensori per il Bacinodel Fiume Reno e 1 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del
Marecchia-Conca.
Rimane invece invariato il Consorzio di bonifica di 2° grado del Canale Emilia-Romagnolo. I 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5
sottobacini del Fiume Po sono i seguenti: Comprensorio 1 in provincia di Piacenza; Comprensorio 2 in provincia di Parma; Comprensorio 3 in provincia di Reggio e in parte dell’Appennino e della pianura modenese;
Comprensorio 4 in provincia di Modena e in parte della pianura bolognese e ferrarese; Comprensorio 8 in provincia di Ferrara rientrante nel sottobacino Po di Volano e una piccola parte della provincia di Ravenna.
Sono stati inoltre individuati: il Comprensorio 5 per il bacino idrografico del fiume Reno, quasi interamente in provincia di Bologna; il Comprensorio 6 ancora per il bacino del Reno in provincia di Ravenna e in parte dell’Appennino bolognese tra cui Imola; il Comprensorio 7 per i
Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-Conca nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.
Le specificità del “sistema Pilastresi” e dei comuni bolognesi a sinistra del Reno.
La legge presta una particolare attenzione a certi territori di confine, salvaguardandone le specificità. E’ il caso del “sistema Pilastresi”,
ovvero il territorio emiliano-romagnolo del bacino Burana – Po di Volano, che interessando il comprensorio modenese e ferrarese verrà
gestito in maniera concordata dai due Consorzi con la partecipazione della Regione per quanto riguarda il rischio idraulico.
E’ inoltre prevista un’attività concordata tra il Consorzio modenese e quello bolognese per quanto riguarda i comuni bolognesi di San
Giovanni in Persiceto, Crevalcore e S.Agata , a sinistra del fiume Reno, in quanto le acque di questi comuni scolano nel fiume Panaro e quindi nel bacino del Po, anziché nel fiume Reno.
L’Assemblea legislativa ha infine approvato un emendamento presentato dal relatore della legge consigliere Damiano Zoffoli, relativo all’esercizio diretto della funzione di bonifica da parte della Regione in presenza di situazioni di conflitto
circostanziate sul territorio e quindi estremamente puntuali. Per Rabboni si tratta di una norma utile a risolvere situazioni come quella del porto turistico di Casal Borsetti a Ravenna il cui accesso avviene da mare attraverso il Canale di bonifica in destra Reno.

“Il cantiere dell’autoriforma regionale va avanti”.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, spiega così le scelte fatte nel corso della seduta odierna dell’Assemblea legislativa,
che ha portato ad ottimizzare e ridurre il numero dei consorzi di bonifica e i relativi Consigli. Decisione, questa, di grande rilievo, frutto di un approfondito confronto positivo con tutte le forze
politiche, per riformare lo Statuto in modo tale da confermare il numero dei consiglieri (50) che storicamente compongono l’Assemblea legislativa
dell’Emilia-Romagna.
“Si tratta di una autoriforma che abbiamo iniziato da molto tempo – ha detto Errani – ed basata sui principi dell’efficienza della macchina
pubblica, sulla lotta agli sprechi e alle sovrapposizioni, sul contenimento dei costi. E lo facciamo partendo dalla Regione stessa,
controllando e dando trasparenza ad ogni impegno di risorse, fino al riordino degli enti regionali e al ridisegno funzionale delle nuove
Comunità montane, in accordo con i Comuni. Ora giungono a maturazione queste ulteriori scelte qualificanti, in particolare quella che mantiene a
50 il numero dei consiglieri regionali, cosa per la quale voglio ringraziare, per l’impegno e la sensibilità, i gruppi consiliari sia della
maggioranza che della minoranza”.
“Su queste materie – ha concluso Errani – ci siamo presi impegni precisi che stiamo rispettando puntualmente, perché una cosa sono le parole, una
cosa sono i fatti”.

Marco Barbieri, Presidente della Commissione Territorio Ambiente: “Prosegue l’autoriforma che riduce i costi della politica, anche Reggio interessata”
“Questa ottimizzazione – dichiara Barbieri durante il suo intervento in aula – permette di dimezzare il numero dei Consorzi da 16 a 8
incrementandone, però, l’efficacia operativa. Il capitale risparmiato, circa 5 milioni di euro nell’arco di tre anni, sarà destinato a soddisfare
i fabbisogni più urgenti del territorio”.
“Anche Reggio Emilia è interessata al percorso di modifica, il nuovo comprensorio denominato C3 -prosegue Barbieri – va dall’Enza al Secchia
superando la vecchia divisione esistente tra Parmigiana-Moglia-Secchia e Bentivoglio-Enza”.
Il nuovo percorso è stato accolto positivamente sia dalle organizzazioni sociali che dal mondo delle bonifiche.
Il criterio che ha guidato la delimitazione dei nuovi comprensori è stato quello di individuare territori idrograficamente definiti sulla base di
unità idrografiche ed idrauliche omogenee che consentano azioni organiche, sia per la difesa del suolo, sia per la gestione delle acque, anche con
riferimento all’irrigazione, e presentino una estensione idonea a consentire una gestione efficace, efficiente ed economica.
“La riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione e della politica è
l’obiettivo verso il quale stiamo lavorando su molteplici fronti – continua Marco Barbieri – Provvedimenti come la legge regionale 10/2008
sul riordino territoriale e le Unioni dei Comuni, l’accorpamento delle aziende per il diritto allo studio, le nuove regole per le Comunità
Montane e i limiti imposti al numero e ai compensi di amministratori di società controllate dalla Regione perseguono questo scopo. Sempre oggi, il secondo punto all’ordine del giorno era la conferma in seconda lettura del provvedimento che blocca a 50 il numero dei consiglieri regionali.
Sono sicuro che questi siano passi nella direzione, non tanto dei proclami politici, ma della concretezza dei fatti”.