Parlare del rapporto tra Tazio Nuvolari e Modena significa soprattutto parlare del legame tra il pilota ed Enzo Ferrari. E’ proprio questo il tema del talk show che si svolgerà oggi – mercoledì 22 aprile – alle 17.00 nella Chiesa di San Paolo: modenesi “importanti” nel mondo delle corse ripercorreranno la storia del Mantovano Volante.
Prenderanno voce le testimonianze di Piero Ferrari, figlio del Drake, Francesco Stanguellini, figlio di Vittorio, che con la sua officina prestò assistenza alle auto di Tazio Nuvolari, Franco Gozzi, che ha trascorso trent’anni accanto a Enzo Ferrari in qualità prima di addetto stampa poi di direttore sportivo e il giornalista Mario Donnini, autore del libro “Il rombo del cigno”, dedicato all’ultima Mille Miglia di Tazio e al cofano della Ferrari finito fortunosamente nella collezione del Museo Nuvolari.
Nuvolari guidò per la prima e penultima volta una Ferrari alla Mille Miglia del ’48. Disputò invece tante gare con le Alfa Romeo della Scuderia Ferrari, e corse anche con la Bugatti, la Maserati, l’Auto Union, la Cisitalia.
Un episodio su tutti è emblematico del forte legame con il Drake: da tempo lontano dalle corse per la malattia che gli minava i polmoni e provato per la prematura scomparsa dei due giovani figli, nel ’48 il Mantovano Volante – come lo aveva soprannominato Gabriele D’Annunzio – si era ritirato in un convento a Gardone Riviera. Qui Enzo Ferrari lo aveva scovato e gli aveva offerto la sua auto per la Mille Miglia. A 56 anni con la spider Ferrari, “Nivola” era transitato primo a Roma e a Bologna, nonostante alcune uscite di strada. Al controllo bolognese, a Enzo Ferrari era bastato guardare pilota e auto per capire che non erano in condizioni di continuare. Ma Nuvolari non volle sentire ragioni e proseguì. A Reggio Emilia cedette il perno di una balestra e fu il ritiro, ma conquistò la vittoria morale.
Questo era il “Nivola”: una vita sempre vissuta sul filo della velocità e del rischio. Prima in moto e poi in auto. In moto conquistò 124 vittorie, in automobile 229. Collezionò 16 incidenti con fratture a mani, braccia, gambe, con lesioni agli occhi, al viso e alla colonna vertebrale. Corse e vinse in tutto il mondo. A Castel d’Ario in provincia di Mantova, dove nacque, una targa lo ricorda come “campione mondiale automobilistico”, anche se quando lui correva il Mondiale piloti non esisteva ancora. Ma per molti, Tazio Nuvolari resterà sempre il più grande di tutti i campioni.
Per ripercorrere la vita di Tazio Nuvolari e ricostruire il suo legame con la città di Modena l’appuntamento è oggi alle 17.00 presso la Chiesa di San Paolo, Sala delle Monache.