Il Festival della Filosofia rischia di chiudere ed i politici lo salvano in cambio di una poltrona!
E’ questa infatti la soluzione proposta dai rossi comuni di Modena, Carpi e Sassuolo che hanno pensato di inscatolare tutti gli enti coinvolti nell’organizzazione del festival in un unico consorzio, su cui potrà comodamente sedersi il sindaco di Modena. Non saranno perciò i filosofi a guidare il loro festival, ma gli immancabili sciacalli di consensi e propaganda che potranno così liberamente controllare i programmi, i relatori e gli interventi. In una parola, poiché stiamo parlando di filosofia: il pensiero.
Quel che è peggio è che in questa faccenda il Comune di Sassuolo ha subito, senza arte ne parte, la linea imposta dal capoluogo ed accettato silenziosamente, come un servo sciocco, di essere relegato ad un ruolo secondario e marginale.
E dire che ci sarebbe piaciuto intensificare l’impegno che Sassuolo mette nel Festival della Filosofia, aumentando il coinvolgimento del pubblico con la qualità delle proposte e con la partecipazione sempre maggiore delle nostre realtà culturali nella fase di preparazione. Ora ci troviamo invece ad essere mero serbatoio di sfogo per quelle iniziative non abbastanza importanti da meritare la piazza principale di Modena, che diventa, di fatto, l’unico polo attrattivo del Festival.
Con lo spegnimento del Festival della Filosofia, si spegne un’altra lampadina nel viale del tramonto della cultura, delle iniziative e della partecipazione a Sassuolo.
Luca Cuoghi
lista civica “Per Sassuolo”