Il Sindaco uscente ha ufficializzato il programma e la maggioranza che lo sostiene: Pighi, per la riconferma, punta soprattutto sui risultati conseguiti e su un programma di 33 pagine operativo, concordato con tutte le forze che compongono la coalizione di centro sinistra: Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Partito socialista, Pdci, Rosa per Modena, Popolari per il centrosinistra, Società civile per il Partito socialista.
Una città che guarda avanti
Il programma della coalizione che appoggia il candidato sindaco Giorgio Pighi.
Una città che cresce, ma in modo equilibrato e soprattutto in qualità, per rispondere al diritto alla casa dei suoi attuali abitanti, mantenendo grande attenzione alle tematiche ambientali; che utilizza il suo welfare per non lasciare solo nessuno nella crisi, come fattore di coesione e sviluppo; che investe fortemente su innovazione, università, conoscenza, cultura, imprese avanzate, come ricetta per il nostro futuro.
Questo in estrema sintesi il messaggio centrale che la coalizione che sosterrà Giorgio Pighi per le elezioni amministrative 2009 lancia alla città: una coalizione formata da Partito Democratico, Sinistra per Modena, Verdi, Partito Socialista, Partito dei Comunisti Italiani e dalla Rosa per Modena. Il governo di una città in logica di coalizione è un valore politico fondamentale. Il concorso di diverse storie, radici culturali e politiche, rappresenta una ricchezza che assicura pluralità di visione, maggiore rappresentanza della società complessa, e quindi, in una parola, maggiore capacità di governo. Abbiamo concordato un programma forte, innovativo, sottoscritto dalle forze in grado di assicurare vera governabilità.
Mentre le altre forze politiche non hanno saputo fare sintesi e unità e corrono singolarmente, alla guida di Modena si ripresenta chi ha dimostrato negli ultimi 5 anni di saper governare bene e portare benefici alla città: la riconsegnamo ai modenesi con un nuovo e moderno ospedale, all’avanguardia a livello europeo; con un anello di tangenziale senza più un semaforo; con i tanti grandi progetti che sbloccano la città finalmente avviati: il Museo Ferrari, le Ex-Fonderie, il nuovo comparto “Vinacce” con la multisala, il nuovo scalo merci di Marzaglia. E altri progetti finalmente impostati e pronti per partire, dall’Ex-Amcm alle nuove piazze del Centro.
Il nostro riformismo si distingue, oggi, per una specifica comprensione dell’economia globale; anche ai livelli amministrativi locali si tratta di svolgere una funzione pubblica di qualificazione dello sviluppo, nella direzione dell’interesse generale, che rimetta al centro il valore fondamentale delle città e delle comunità locali.
L’idea di città che proponiamo si colloca nel quadro di questo riformismo: una città che resta salda nei suoi sistemi di servizi e di tutele, e al tempo stesso disegna uno sviluppo fortemente centrato sull’innovazione, sulla qualità umana e ambientale, sulla sostenibilità, sulle sicurezze, che producano ancora, su nuove basi, socialità e coesione.
Una città che cresce in qualità, ringiovanisce e si innova, modula i servizi sui nuovi problemi e i nuovi bisogni dei suoi cittadini, con lo sguardo rivolto al sistema regionale e globale.
Coesione sociale, sicurezze e qualità della convivenza urbana, innovazione e conoscenza per lo sviluppo sono gli assi principali della nostra proposta politica.
I temi fondamentali del programma prevedono:
Un modello di welfare integrato, capace di valorizzare le risorse dei soggetti pubblici e privati, ed anche di attivare un sistema coordinato e intersettoriale, che sta già implementando i servizi per le famiglie e per le categorie deboli maggiormente penalizzate dalla crisi. Un’idea di città che sappia ancora produrre ricchezza e quindi distribuirla con efficaci politiche di Welfare, mantenendo un benessere diffuso ed un’elevata qualità di vita per tutti i suoi cittadini.
Forte sarà l’attenzione ad azioni anti-crisi con progetti a sostegno delle famiglie e delle imprese, attuando politiche economiche, abitative, di programmazione socio-sanitaria e di sviluppo economico duraturo e sostenibile.
Ma le politiche di welfare che hanno caratterizzato la visione riformista, ora si devono completare con un ruolo del pubblico di forte incentivo all’innovazione, con l’adozione di modelli di sviluppo sostenibili e con la realizzazione di elevati standard di qualità sociale e urbana, basati sulla valorizzazione della conoscenza e del capitale umano, delle nuove tecnologie (di tipo ambientale e ICT) e di modelli sociali inclusivi. Spazio quindi alle misure strutturali finalizzate a facilitare la ripresa, implementando la rete di soggetti pubblici e privati del territorio, anche e soprattutto nel segno del sostegno all’innovazione.
2. Una città sicura e coesa. Una Modena più sicura e rispettosa delle regole, che attiva azioni di controllo del territorio, attraverso il potenziamento e la migliore organizzazione delle forze dell’ordine e l’utilizzo di avanzate tecnologie di sorveglianza, ma che, parallelamente, attua interventi di qualificazione urbana e recupero delle aree degradate, assieme a iniziative di prevenzione, convivenza, integrazione. Per noi la sicurezza è il risultato di politiche integrate, con una visione senza scorciatoie, dove la polizia municipale è sempre più vicina al territorio e l’amministrazione opera per riqualificare le aree critiche (RNord, Windsor, Lambda) e insieme assicurare animazione del territorio e politiche sociali di integrazione.
Ma una città sicura è una città attenta ai giovani, agli spazi d’aggregazione come alle politiche educative, culturali e sportive. Prioritari saranno percorsi ed idee in grado di rinnovare costantemente il rapporto fra individuo e società, anche mediante il coordinamento permanente delle politiche culturali che migliori il rapporto tra offerta e promozione turistica, attività, festival, laboratori, intensificando la gestione dei nuovi contenitori (Amcm; Museo Casa natale Enzo Ferrari; S.Agostino), come ‘fabbriche di produzione culturale’. Una città che fa sicurezza attraverso la qualità della convivenza, della sua vita culturale, delle opportunità di dialogo e integrazione. E che punta alla partecipazione dei cittadini come valore importante per avvicinare una amministrazione sempre più agile ed efficiente ai bisogni direttamente espressi dalle persone.
3. Una città che cresce in modo controllato e sostenibile (ambientalmente, economicamente e socialmente), nel segno di politiche che coniugano i bisogni della popolazione alla pianificazione dei servizi e a quella urbanistica. Al centro sta l’obiettivo di tenere in città i quasi 1.000 giovani modenesi che ogni anno vanno a vivere nei comuni limitrofi: sono pochi abitanti in più ogni anno. Tanto investimento sul PEEP, quindi, e alloggi di Edilizia Pubblica Residenziale, e l’Agenzia per la casa per valorizzare il patrimonio immobiliare sfitto. Senza consumare territorio ma sfruttando gli spazi già presenti nel nostro perimetro urbano: Modena si impegna a crescere al di sotto della soglia del 5% prevista dal PTCP. Più residenza per le famiglie anche in Centro storico.
Per Modena, si propone una politica di sviluppo urbanistico che punti principalmente alla qualità e alla sostenibilità ambientale, con un nuovo piano della mobilità e della sosta (nuovi parcheggi Odeon, Piazza Matteotti, Novi Sad, Piazza Roma e ex-AMCM), 30 km di nuove ciclabili, una più efficiente rete dei trasporti pubblici che si snoda dalla nuova Stazione intermodale (nell’ex-scalo merci), fino ai nuovi parcheggi scambiatori. Nuovi assi di viabilità cittadina, provinciale e nazionale, in particolare sulla Nazionale per Carpi, la Nonantolana e la via Emilia Est e Ovest; il prolungamento della complanare fino a Modena Sud, andando quindi a migliorare ulteriormente l’ingresso e l’uscita dalla città verso Vignola e Castelfranco.
Ma anche opere nel segno della tutela della salute e dei servizi, come il nucleo strutturale di Cure Primarie (presso l’ex Manifattura Tabacchi) e nuove scuole e servizi di infanzia in centro storico e nell’area nord.
Una città quindi che guarda avanti, ma insieme.