Nuovo stabilimento Ducati: si è tenuto ieri un incontro nella sede della Regione, con la partecipazione del vicepresidente della Provincia di Bologna Giacomo Venturi, dell’assessore comunale Virginio Merola, di quello regionale Duccio Campagnoli, del presidente di Ducati Motor Holding Gabriele del Torchio, dei segretari Fim, Fiom, Uilm territoriali congiuntamente alla Rsu Aziendale.
Con l’incontro è stato concluso un primo confronto sul progetto di nuovo insediamento Ducati, con un giudizio positivo da parte delle organizzazioni sindacali per la localizzazione, ma anche con l’ulteriore impegno per la ricerca in collegamento con le università e con la rete Alta tecnologia promossa dalla Regione, per la riorganizzazione lungo la catena del valore del prodotto, per il consolidamento occupazionale e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, coerentemente con quanto già convenuto a più riprese negli accordi aziendali.
Nel confronto l’azienda ha confermato “gli impegni di consolidamento occupazionale, in coerenza con gli accordi aziendali già sottoscritti”.
Il nuovo stabilimento, con lo sviluppo dei servizi interni e quelli estesi al territorio e con la ulteriore valorizzazione del museo, conterrà tutte le attuali fasi del ciclo produttivo, salvo accordi diversi fra le parti firmatarie. Sulla base degli accordi aziendali vigenti, miglioreranno l’efficacia organizzativa, la tecnologia, l’organizzazione del lavoro ed il contenuto professionale. Inoltre si è stabilito che “Ducati, congiuntamente alle istituzioni interessate, aggiornerà le organizzazioni sindacali sullo sviluppo e la realizzazione del progetto”.
“E’ evidente – dichiara l’assessore Campagnoli – che per le istituzioni e per i sindacati la realizzazione del nuovo stabilimento Ducati con un progetto condiviso, anche sul piano urbanistico, per consolidare l’occupazione e sviluppare ancor di più la grande eccellenza di qualità e ricerca tecnologica darà un risultato di grande rilievo per lo sviluppo produttivo, per il lavoro e per il valore di Bologna e dell’Emilia-Romagna come centri dell’alta tecnologia nel mondo. Un risultato che dovrebbe essere quindi riconosciuto e salutato con soddisfazione da tutti”.