L’omicidio di ieri deve ancora una volta far riflettere sui nuovi “ghetti” che si sono formati dopo gli sgomberi di Braida, con particolare attenzione alle zone di Quattroponti, Via Stazione (dove stava anche per nascere l’ennesimo phone-center) e Rocca.
Fa presto Bonaccini, dalla sua casa di Modena, a fare delle prediche; venga a vivere a Sassuolo e tocchi con mano a che punto è arrivata questa città, e con lui ci vengano a vivere anche Pattuzzi, Giovanelli, Cavani e Malavasi.
Troppo facile fare la morale e poi vivere altrove!
E’ una Sassuolo, questa, che noi che ci siamo nati non riconosciamo più, una Sassuolo che rischia di perdere definitivamente l’anima.
Io qui voglio crescere i miei figli, a differenza di chi abita altrove.
Io a Sassuolo voglio che i miei figli possano girare senza che qualcuno si sgozzi in mezzo a una strada.
Io voglio che i miei figli possano lavorare a Sassuolo e a Sassuolo crescere i loro figli.
Se vinceremo le elezioni daremo un serio “giro di vite” a chi pensa che a Sassuolo si possa fare di tutto.
Chiuderemo i phone center e i negozi etnici, sanzioneremo i bar che vendono alcolici agli extracmunitari, identificheremo qualunque straniero e qualunque persona sospetta sia in giro di notte senza un perché.
L’unità cinofila dovrà essere utilizzata nei parchi alla notte e il territorio battuto palmo a palmo: questo sempre, non solo negli ultimo mese prima delle elezioni!
Anche l’erogazione dei servizi sociali dovrà essere rivista, perché non ci sia più una distribuzione di aiuti a gente che non li merita, con i nostri pensionati, al contrario, che faticano ad arrivare alla fine del mese.
Gli immigrati devono capire che Sassuolo non è il paese di bengodi e che non c’è posto per chi non rispetta le regole; in tempo di crisi dobbiamo pensare, prima di tutto, agli italiani.
E’ giunto il momento di cambiare.
Chiediamo solo una possibilità: questa.
Luca Caselli
(Candidato Sindaco Sassuolo)