Home Regione Al via l’accreditamento dei servizi socio-sanitari: 40.000 famiglie interessate

Al via l’accreditamento dei servizi socio-sanitari: 40.000 famiglie interessate


# ora in onda #
...............




“Questa è una sfida per tutto il sistema regionale: per la parte pubblica che valorizza la propria competenza di governo e che, attraverso le Aziende pubbliche di servizio alla persona, migliora la propria capacità di erogazione dei servizi; per il Terzo settore che vede realizzate le condizioni per un pieno sviluppo della propria vocazione di impresa sociale e contribuisce in modo determinante alla costituzione della rete integrata dei Comuni”.


Così l’assessore alle politiche sociali Annamaria Dapporto ha commentato l’approvazione da parte della Giunta regionale del primo provvedimento relativo all’accreditamento dei servizi socio-sanitari, con il quale vengono anche definiti i primi cinque servizi da accreditare: assistenza domiciliare, centri diurni per anziani e per disabili, centri residenziali per anziani (Case protette, Rsa) e centri residenziali socio-riabilitativi per disabili. Questi servizi rappresentano circa il 90% del totale dei servizi socio-sanitari erogati in Emilia-Romagna, interessano circa 40.000 famiglie (36.500 anziani e 3.500 disabili), possono contare su circa 800 strutture (diurne o residenziali) e circa 300 servizi di assistenza domiciliare, con una spesa complessiva di circa 650 milioni di euro ed un numero di operatori ed occupati non inferiore ai 25.000 addetti.

“Con le regole per l’accreditamento, definite nel costante confronto con i Comuni, le parti sociali e i soggetti gestori – ha detto l’assessore alle politiche per la salute Giovanni Bissoni – abbiamo superato l’ormai anacronistico sistema degli appalti (inadeguato per un sistema di servizi alla persone che vuole essere di qualità), garantito un quadro di riferimento nuovo che rende possibile una maggiore qualità, stabilità e omogeneità nella gestione dei servizi prevedendo precisi standard qualitativi, nuove modalità di relazione tra Amministrazione pubblica e soggetti gestori/erogatori, la garanzia di processi assistenziali a più elevata efficacia e qualità sotto la responsabilità di un unico soggetto, una forte integrazione con i servizi sanitari per la presa in carico complessiva delle persone e dei loro bisogni. E, come precondizione, la riaffermazione del forte ruolo della programmazione territoriale da parte degli Enti locali: è questa, infatti, la sede che definisce il livello di servizi da garantire ai cittadini (tipologia e quantità) ed è in base a questa programmazione che viene avviato il percorso di accreditamento”.

La delibera approvata dalla Giunta regionale, frutto di un lavoro congiunto di Regione ed Enti Locali, nell’ambito della Cabina di regia regionale per il welfare, e di un confronto approfondito con tutte le parti sociali (Terzo settore, cooperazione sociale, privato profit, Organizzazioni Sindacali), ha dunque definito il percorso e le regole per l’accreditamento dei servizi socio-sanitari prevedendo un percorso dinamico e progressivo per dar modo ai Comuni e ai soggetti gestori/erogatori sia pubblici che privati di adottare gli adeguamenti organizzativi necessari per rispondere appieno ai requisiti qualitativi richiesti. Il processo ha l’obiettivo di mettere a disposizione della collettività servizi che rispondono a precisi standard di qualità, in assenza dei quali non potranno essere erogati per conto del Pubblico.
Questi i capisaldi dell’accreditamento.
La programmazione territoriale (in sede di Comitato di Distretto, luogo che riunisce i Comuni dell’area territoriale di riferimento) definisce il fabbisogno di quei servizi che potranno essere accreditati sulla base del possesso di requisiti specifici. Il rapporto tra Pubblico committente e gestore sarà disciplinato da uno specifico contratto di servizio; sarà in questo modo superato lo strumento dell’appalto fino ad ora utilizzato.
I servizi socio-sanitari dovranno avere una responsabilità gestionale unitaria, pubblica o privata ma con i medesimi doveri (vale a dire un solo responsabile che risponda dell’intero processo assistenziale), prevedere una forte integrazione con i servizi sanitari, prevedere percorsi di qualificazione dei lavoratori con superamento graduale delle forme di lavoro precario e dequalificato.
Si valorizza così l’imprenditorialità e il lavoro sociale di cura da parte dei soggetti del Terzo settore, della cooperazione sociale e del privato profit, quanto il ruolo degli erogatori pubblici di servizi, in particolare le Aziende pubbliche di servizio alla persona (Asp) la cui costituzione è pressoché conclusa su tutto il territorio (Le Asp sono Aziende pubbliche dei Comuni, nate dalla trasformazione delle Ipab).
Sono previste tre forme di accreditamento, secondo un processo di gradualità: accreditamento transitorio (per i servizi già parte del sistema e dotati di alcuni dei requisiti richiesti), accreditamento provvisorio ( per i nuovi servizi) accreditamento definitivo (per i servizi in possesso di tutti i requisiti previsti).
Il 31 dicembre 2010 terminerà il rilascio degli accreditamenti transitori. A partire dal 1° gennaio 2011 saranno rilasciati gli accreditamenti definitivi. Il sistema sarà a regime entro il dicembre 2013. Il processo prenderà il via non appena sarà approvato dalla Giunta regionale l’atto di definizione del sistema omogeneo di tariffa valido per tutti i servizi accreditati, previsto entro l’estate.

A partire da quella data il Comune o l’Associazione di Comuni di ogni ambito distrettuale potranno iniziare a rilasciare l’accreditamento transitorio.