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Omosessualità e genitori: un documentario racconta le famiglie arcobaleno


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Genitori omosessuali: per alcuni un’eresia, per molti la realtà di una normale quotidianità. E’ questo l’argomento al centro del quarto appuntamento della rassegna Documentari d’amore ideata da Teatri di Vita, dedicata “all’oggi che non si vede” e incentrata sulle tematiche lgbt (cioè relative alle persone omosessuali, bisessuali e transgender).

Giovedi 7 maggio, alle ore 21.15, a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; Teatri di Vita; info: 051.566330) sarà proiettato il breve documentario Le famiglie arcobaleno di Lucia Stano e Nadia Dalle Vedove, alla presenza delle registe, di Ilaria Trivellato (responsabile dell’ass. Famiglie Arcobaleno) e di Giacomo Manzoli, docente di cinema all’Università di Bologna.

Il ritmo, gli impegni, le tensioni e le piccole esaltazioni quotidiane di alcune famiglie italiane sono protagonisti in questo documentario. Ma non si tratta dei nuclei famigliari a cui si è generalmente abituati. Parliamo infatti di omogenitorialità, ovvero di famiglie in cui ci sono solo due mamme o due papà. Famiglie di gay o lesbiche, che hanno deciso di avere figli (o si sono trovati ad averne in base a precedenti legami eterosessuali). Famiglie discriminate, a partire da una discriminazione ideologica che si rifiuta di prendere atto delle ricerche svolte in tutto il mondo, da cui risulta l’assoluta ininfluenza della sessualità dei genitori nello sviluppo del bambino.
Per sostenere i propri diritti, quasi 200 famiglie omosessuali hanno creato pochi anni fa l’associazione Famiglie arcobaleno, e in questo film alcune di loro raccontano le loro giornate e le forti motivazioni che le hanno spinte a organizzarsi. Un documentario che smonta l’idea che le famiglie omosessuali siano poche, isolate e radicalmente problematiche.
Le registe Lucia Stano e Nadia Dalle Vedove lavorano insieme da anni realizzando cortometraggi e documentari. La sintonia dei gusti e l’interesse per gli stessi temi le ha portate a fondare lo studio di produzione Faröfilm, nome ispirato all’isola Farö, ultima residenza di Ingmar Bergman.