Un Morini evidentemente agitato quello che di continuo attacca il centro destra.
Un assessore che di certo non ha brillato per efficienza e che oggi, alla vigilia del voto, tenta faticosamente di autolegittimarsi attaccando senza tregua il sottoscritto e la coalizione che mi appoggia.
Perché, mi chiedo, lo fa, se – come dice lui – ha lavorato tanto bene?
La politica è fatta di coerenza; non è questione solo di primogenitura delle idee, ma anche e soprattutto di costanza nel portarle avanti.
Il 7 giugno 2005, in consiglio comunale, il sottoscritto presentò un ordine del giorno per l’abbattimento del palazzo verde, ma, inspiegabilmente, tutto il centro – sinistra e il sindaco si astennero.
Avrebbero potuto votare a favore, dire che lo avrebbero fatto, ma si astennero.
Salvo, poi, realizzare questo progetto ( con anche il mio voto e quello di altri consiglieri di opposizione) e sbandierarlo oggi sul giornale come arma politica pre-elettorale.
A chi giova questa politica del “l’ho fatto io”?
Di certo non alla città.
Do volentieri atto a Pattuzzi di avere iniziato l’abbattimento e la riqualificazione dei ghetti cittadini: Pattuzzi e Morini abbiano l’onestà intellettuale e politica di dire che il progetto era condiviso e partiva dal centro – destra.
Altrimenti, credo, i sassolesi sarebbero portati a dubitare della serietà politica di questa amministrazione uscente e potrebbero pensare che qualsiasi cosa venga oggi promessa potrebbe essere una semplice manovra elettorale fatta al solo scopo di rimanere sulle poltrone.
Noi siamo sereni, con i nostri progetti e le nostre idee per la città.
Ce le copiate da 5 anni? Meglio, vuol dire che sono giuste.
Però, per cortesia, non ci venite a parlare di conoscenza del territorio e di capacità di amministrare, perché guidare una città significa, anzitutto, conoscerne i problemi.
“Noi siamo quelli del fare” dice Pattuzzi.
Il problema è che noi non abbiamo mai amministrato e, anche dall’opposizione, abbiamo sempre proposto in modo costruttivo.
Morini questo lo sa ma non lo dice, segno evidente che ha capito che questa volta, per loro, la sfida elettorale si fa dura.
E, per concludere, mi permetto di dare un consiglio all’ex assessore: invece di deriderci come “gente da bar” impari a stare di più in mezzo alla cittadinanza.
Frequentando di più i bar, caro Morini, impareresti un sacco di cose: quelle che non hai imparato nei tanti anni che sei stato rinchiuso nel palazzo ad amministrare male questa città.
Luca Caselli