“La sottoscrizione del ‘Patto per attraversare la crisi’ dimostra come la responsabilità delle forze sociali possa costituire un valore aggiunto per la tenuta del sistema produttivo. Conferma che affrontare la crisi è possibile, accettando il rischio di scommettere insieme, ciascuno nei propri ruoli per salvaguardare le aziende e i lavoratori. Una scommessa ambiziosa, ma la sola che può permetterci, entro un quadro di coesione sociale, di guardare al futuro con maggiore fiducia”.
Così Piero Ragazzini, segretario generale Cisl ER e Giuseppe Cremonesi, segretario organizzativo Cisl ER.
La filosofia di questo patto, secondo i sindacalisti, è quella di “mantenere per imprese e lavoratori il filo di una continuità produttiva, che consenta tutti insieme di attraversare una crisi economica di straordinarie dimensioni, estendendo a tutti i lavoratori, indipendentemente dalle dimensioni delle imprese e dalle tipologie contrattuali gli ammortizzatori sociali”.
“Senza autocompiacimenti più o meno localistici – affermano gli esponenti Cisl – il lavoro fatto costituisce un riferimento, non solo regionale. Il ruolo svolto dalla Regione ER e da Vasco Errani (anche come presidente delle Regioni) insieme all’azione di Cgil Cisl Uil è stato decisivo per individuare le risorse che consentano per la prima volta una generalizzazione degli ammortizzatori sociali”.
Inoltre, Ragazzini e Cremonesi osservano che “questo patto dimostra che è possibile: fare concertazione fra istituzioni e parti sociali; praticare una politica positiva alternativa a un certo ‘ciarpame’ di piccoli ‘Watergate alla cicoria’ localistici; difendere insieme interessi legittimi e valori plurali”.
Da qui la convinzione che la stessa Confindustria, non firmataria del patto pur sostenendone la positività, “possa trovare al più presto le ragioni per una sottoscrizione piena”.
“Come Cisl – concludono i segretari regionali – ci impegneremo affinchè lo spirito di coesione, oltre ogni azione unilaterale dell’accordo, sia presente in ogni intervento concreto di sostegno alle aziende in crisi, al reddito dei lavoratori, alla formazione ed a far sì che le procedure siano efficaci ed efficienti, cercando di adattarle alle effettive esigenze”.