«Una buona notizia per i lavoratori modenesi colpiti dalla crisi, soprattutto quelli meno tutelati, come i dipendenti delle cooperative e quelli delle imprese artigiane». Sono le parole con cui Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, accoglie positivamente il “patto per attraversare la crisi” sottoscritto venerdì scorso 8 maggio da Regione Emilia-Romagna, Upi (Unione province italiane), Anci (Associazione nazionale comuni), sindacati e associazioni imprenditoriali.
«Peccato manchi la firma di Confindustria – osserva Coscia – Ci auguriamo che questa importante associazione trovi al più presto le ragioni per condividere pienamente un accordo che ci consente di guardare al futuro con maggiore fiducia». Il patto stabilisce, tra l’altro, come gestire il finanziamento di 520 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga previsti dall’intesa Stato-Regione. «Noi riteniamo che queste risorse debbano essere distribuite tenendo conto prioritariamente degli ultimi, di coloro cioè – spiega Coscia – che sono privi di qualsiasi altro tipo di ammortizzatore sociale, compreso l’assegno di disoccupazione. Mi riferisco, per esempio, ai soci lavoratori dipendenti di cooperative. Secondo una stima, a Modena sono oltre duemila i lavoratori a rischio nei settori della logistica, facchinaggio, autotrasporti e ristorazione. Hanno gli stessi diritti dei lavoratori dell’industria; grazie all’accordo firmato in Regione – continua il sindacalista Cisl – hanno qualche tutela in più e non vengono lasciati soli di fronte a questa crisi». Per rendere efficace e concreto il patto firmato in Regione, Coscia chiede alla Provincia di mettere in atto politiche attive del lavoro e favorire, attraverso i Centri per l’Impiego, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.