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Reggio: progetto Laks, i risultati del meeting europeo


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Il 5 e 6 Maggio 2009 si è tenuto a Reggio Emilia il kick-off meeting del progetto Laks, ‘Local Accountability for Kyoto Goals’, primo incontro del progetto approvato dall’Unione europea con l’obiettivo di sviluppare una metodologia standard di misurazione dell’impatto delle politiche locali sulle emissioni climalteranti.


Molti e importanti i risultati raggiunti durante il meeting reggiano per tutte le città intervenute: Padova, Girona (Spagna) e Bydgoszcz (Polonia), parti attive, insieme ad Arpa Emilia-Romagna, del progetto Laks del quale Reggio è città capofila, destinato a sviluppare un percorso che in futuro altre città europee potranno imitare.

Il Comune di Reggio Emilia, insieme alle altre città, tramite il progetto Laks, svilupperà il sistema di “climate accountability”, ossia un sistema per definire azioni concrete per ridurre le emissioni climalteranti e per adattare il proprio territorio ai cambiamenti climatici, misurare i costi e i benefici ambientali ed economici di tali misure e rendicontare annualmente ai propri cittadini i risultati ottenuti. Il capoluogo reggiano, con i suoi 165 mila abitanti, realizzerà il sistema “climate accountability” partendo da due strumenti di cui si è già dotato: il bilancio ambientale (che ha adottato tra i primi enti in Italia) e il Piano energetico, approvato nel 2008, che identifica i principali interventi da realizzare per ridurre le emissioni climalteranti e aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili in linea con le indicazioni del protocollo di Kyoto. Il Comune di Reggio Emilia dovrà ridurre le proprie emissioni del 16% entro il 2012, pari a 332.000 ton di CO2.

Importante anche il riconoscimento ottenuto dal capoluogo reggiano per la scelta della metodologia di riferimento per calcolare le emissioni di gas climalteranti, aspetto centrale della prima fase del progetto. Il software sviluppato da “Alleanza per il clima” Eco2Regio che il Comune di Reggio Emilia sta sperimentando, è apparso infatti tra le 4 metodologie più interessanti tra quelle più diffuse, insieme al software Desgel molto utilizzato in Catalogna, al sistema messo a punto da Iclei e quello a cui sta lavorando l’Associazione delle Agende 21 Locali Italiane attraverso il gruppo di lavoro “Enti Locali per Kyoto”.

Il sistema che sarà scelto nell’ambito del progetto dovrà quantificare le riduzioni annualmente ottenute dalle 4 città attraverso l’attuazione degli interventi che saranno sviluppati (ad esempio per l’efficienza energetica delle strutture dell’ente, l’illuminazione pubblica, la gestione della mobilità e dei trasporti, l’efficienza energetica dell’edilizia, la produzione di energia da fonti rinnovabili, ecc.). Le riduzioni di emissioni climalteranti dovranno essere accompagnate anche da una valutazione economica per quantificare gli investimenti sostenuti e i risparmi ottenuti in termini di minori costi energetici.
L’intensa agenda dell’incontro ha previsto una giornata di lavoro riservata ai partner del progetto e un seminario pubblico per approfondire alcuni aspetti tecnici e scientifici che caratterizzeranno il progetto stesso.
Nella prima giornata i partner hanno presentato le proprie organizzazioni e alcune caratteristiche delle città che dovranno nei prossimi 2 anni costruire il sistema di “Climate Accountability”. Arpa Emilia-Romagna, agenzia regionale protezione e ambiente, supporterà dal punto di vista tecnico l’ideazione e la realizzazione del sistema di “climate accountability”. In particolare con il progetto Laks sarà definito uno schema comune tra i partner per contabilizzare in modo omogeneo e scientificamente corretto le emissioni di gas serra generate e le riduzioni ottenute grazie agli interventi che progressivamente saranno realizzati.


Questi i risultati delle altre tre città aderenti al progetto:
 il Comune di Padova ha circa 210 mila abitanti (400 mila nell’area urbana). Ha realizzato un primo Piano energetico nel 1999 e negli ultimi anni ha realizzato un programma per il risparmio e l’efficienza energetica che ha consentito al Comune di ridurre le proprie emissioni di oltre 10 mila tonnellate di CO2 con un risparmio di circa 1,5 milioni di euro all’anno. Da alcuni anni il Comune ha anche adottato il bilancio ambientale che dovrà essere integrato con il nuovo sistema di “climate accountability”.
 Il Comune spagnolo di Girona ha circa 90 mila abitanti ed ha da poco approvato un Piano di risparmio energetico per gli edifici comunali che porterà ad un risparmio annuo di 750 mila euro e 450 tonnellate di CO2. La principale criticità della città è il traffico che, analogamente alle altre 3 città, rappresenta una fonte assai rilevante di emissioni climalteranti rispetto a cui il Comune ha pochi strumenti di intervento.
 Il Comune polacco di Bydgoszcz ha circa 360 mila abitanti e attraverso un Piano strategico si è data l’obiettivo di promuovere entro il 2015 la transizione del sistema locale di produzione elettrica verso forme efficienti e a più basse emissioni ed un vasto programma di modernizzazione degli impianti (centralizzati e privati) di riscaldamento.

Un’ampia rete di ricercatori, coordinati da Giacomo Bizzarri, ingegnere dell’Università di Ferrara, supporterà la realizzazione del progetto e ne garantirà l’adeguatezza dal punto di vista scientifico. Le Università coinvolte sono quelle di: Ferrara, Padova, Trento, Bologna e Girona.