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Correggio: la situazione economica si aggrava


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Dall’Osservatorio Anteverto di Correggio, che dipinge una situazione sempre più drammatica per l’economia locale ed in particolare per le aziende e i lavoratori del comparto meccanico, sale un grido di allarme per tutto il distretto.


L’Osservatorio promosso dalla Provincia si è tornato a riunire l’altro giorno al Centro per l’impiego di Correggio, dove la responsabile Manuela Biolchini, ha illustrato un quadro davvero difficile della situazione occupazionale: meno 46% di avviamenti ad aprile 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008; un incremento del 45% di iscritti alle liste di disoccupazione ed un crollo verticale di richieste di lavoratori da parte delle imprese locali. Per questo è stato attivato un piano straordinario di visite nelle realtà aziendali da parte degli operatori del Centro per l’impiego per verificare la situazione delle imprese del distretto ed avviare i necessari interventi di orientamento e preselezione nei confronti dei lavoratori disoccupati.
Il quadro si è arricchito di altre tinte inquietanti a seguito dei contributi delle rappresentanze delle associazioni d’impresa Api e Cna ed in particolare di una azienda metalmeccanica del territorio, la CMC srl di Correggio che, per voce dell’imprenditore Livio Baccilieri, ha riportato una situazione di forte difficoltà dovuta al progressivo calo di ordinativi (oltre il 50%) accompagnato da difficoltà insormontabili nell’accesso al credito, ma soprattutto un forte pessimismo dovuto alla mancanza di visione del futuro e di possibile ripresa a breve dell’economia locale.

Sul tema dell’accesso al credito, tutti i presenti hanno stigmatizzato l’atteggiamento assolutamente non responsabile da parte delle banche locali, che non concedono più prestiti alle imprese, spesso già messe in difficoltà da clienti che ritardano i pagamenti della merce prodotta.
Mauro Veneroni della Cgil ha confermato l’avanzare drammatico della crisi sul versante occupazionale, che ha visto schizzare il dato della cassa integrazione ordinaria da poche decine di unità agli oltre 4.000 lavoratori interessati a fine aprile, un dato che purtroppo cresce costantemente di giorno in giorno ed al quale vanno aggiunti altri 500 lavoratori delle aziende artigiane in sospensione lavorativa.

Tutti gli indicatori, insomma, volgono al peggio ed assumono toni ulteriormente allarmanti in un distretto che non è mai stato abituato a crisi globali di questo tipo, ma ha visto altre situazioni di forte difficoltà negli anni scorsi, a partire dalla ristrutturazione di interi settori, come quello tessile: in quei casi, tuttavia, altri comparti produttivi erano stati in grado di assorbire i lavoratori espulsi, e dunque la crisi non aveva determinato contraccolpi economici e sociali rilevanti.
“Oggi la situazione è diversa – hanno sottolineato gli assessori Paolo Pozzi del Comune di Correggio e Vittorio Melegari del Comune di Campagnola – Dobbiamo ripensare lo sviluppo di un intero territorio su basi nuove, in cui forti investimenti in innovazione e ricerca possano dare ossigeno ad un’economia troppo dipendente dall’attività in subfornitura, la prima ad essere colpita dalla crisi e che fa da ammortizzatore per le grandi imprese”. A questa riflessione si è associato l’assessore al Lavoro della Provincia di Modena Gianni Cavicchioli, intervenuto all’incontro per la caratterizzazione interprovinciale del distretto di Carpi-Correggio, che ha ribadito la necessità di una forte innovazione del comparto meccanico, soprattutto sui prodotti, che devono diventare esclusivi e concorrenziali sulla qualità e non sulla quantità, come è ancora oggi in molti casi.
“La situazione di questo distretto, pur non discostandosi molto da quella provinciale, assume caratteristiche di forte drammaticità, se si pensa soprattutto all’esigenza di fare presto, pena l’uscita dal mercato di diverse piccole e piccolissime imprese e di una consistente quantità di lavoratori – ha concluso Gianluca Ferrari, assessore al Lavoro della Provincia di Reggio – Per questo come Provincia stiamo investendo molto per la formazione e riqualificazione dei lavoratori, come per la crescita dell’imprenditorialità locale, affinché tutti possano essere più attrezzati per la ripresa produttiva e per mantenere quella capacità di competitività e di coesione sociale che ha da sempre caratterizzato questi territori. Anche in questo distretto il rapporto diretto avviato dal Centro per l’impiego con le imprese, per informarle delle tante misure anticrisi messe in campo dalla Provincia, rappresenta un aiuto concreto per la tenuta complessiva del tessuto produttivo e occupazionale”.