Home Meteo Luca Lombroso sulla ‘situazione caldo’

Luca Lombroso sulla ‘situazione caldo’


# ora in onda #
...............




Anche quest’anno, come ormai consuetudine nel XXI secolo, è arrivata l’ondata di caldo precoce di maggio: i valori finora non sono da record, almeno per la provincia modenese e reggiano: ieri mercoledì 20 maggio l’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, riferimento meteo dei modenesi da 180 anni, ha registrato una temperatura massima di 29.3°C (31.8°C a Carpi-Migliarina in aperta campagna) e questa mattina, giovedì 21 maggio, la minima è stata di 19.9°C.


Si tratta di valori decisamente anomali, in questa stagione nel trentennio “1971-2000” (estensione di tempo convenzionalmente assunta per registrare le variazioni climatiche) i termometri ci dicono che le temperature avrebbero dovuto oscillare fra i 15°C di notte e i 24°C di giorno, mentre le temperature di questi giorni coincidono con i valori medi (almeno pre-cambiamenti climatici) di inizio luglio.

“Finora però, magra consolazione, – aggiunge Luca Lombroso, l’esperto dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – non si sono toccati i valori record dei recenti mesi di maggio 2007 (31.6°C il giorno 22, ma mese record come valore medio mensile) e 2006 (33.2°C il giorno 28) o del lontano 1945 (il giorno 15 si erano toccati i 33.4°C, giorno più caldo mai registrato a maggio). E’ però evidente scorrendo le tabelle riepilogative del libro che le ondate di caldo a maggio erano una rarità fino agli anni 1980 (una ogni 20 anni circa), per poi comparire con sempre maggiore frequenza nell’ultimo decennio del 1990 e, quindi, diventare una in questi primi anni del XXI secolo”.

L’ondata di caldo – secondo i meteorologi – è tuttavia solo al suo inizio: l’anticiclone subtropicale africano si sta infatti ulteriormente espandendo e si rafforzerà, in particolare, durante il fine settimana, e perciò le temperature sono destinate a salire, anche per il contributo dei venti caldi e secchi da sudovest. Saremo in presenza, quindi, di un caldo torrido: i valori di umidità sono tutto sommato bassi per la pianura padana, tanto da scendere al 33-35 per cento di giorno e faticare a raggiungere il 90% di notte in aperta campagna. E, infatti, al momento l’indice di disagio calcolato dall’Osservatorio Geofisico universitario non ha superato la “soglia afa”.

Tempo buono nei prossimi giorni dunque, senza apprezzabili differenze tra un giorno e l’altro, con cielo generalmente sereno e soleggiato almeno fino a tutta domenica, interrotta da una breve fase di passaggi di velature fra venerdì e sabato, provenienti anche dai temporali di calore che potranno interessare le Alpi e marginalmente le zone a nord del Po, innescati dal surriscaldamento della pianura padana.
Le temperature sono appunto in risalita: per domani venerdì 22 maggio si prevedono nelle città emiliane 31-33°C; sabato 23 maggio, forse, lieve tenue flessione a 29-31°C, poi nuovo netto aumento domenica 24 maggio e, in parte, lunedì 25 maggio con temperature anche a 32-34°C e caldo anche in montagna, dove la “quota dello zero termico”, il riferimento di dove si trovano gli 0°C, salirà venerdì 22 maggio a 4000 m. Questo farà dire addio alle ultime nevi, quale ricordo di un inverno nevoso ma non freddo.

Ma quanto durerà questo gran caldo?
“La prima forte ondata calda del 2009 – dice Luca Lombroso – sembra destinata a smorzarsi all’inizio della prossima settimana, col passaggio di un fronte freddo che non farà altro che riportare le temperature ai valori medi della ‘mezza stagione’”.
E le mezze stagioni, dove sono finite?
“Esistono ancora – conclude Luca Lombroso -. Anch’esse però, così come gli inverni si sono fatti più miti e le estati più bollenti, sono diventate evidentemente più calde del passato: l’inverno spesso sembra primavera e la primavera sembra, a tratti, estate”.