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Luca Ghelfi sulle consulenze in Provincia a Modena

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Una struttura inaffidabile e sprecona. Un carrozzone rattoppato che ha perso da tempo una guida sicura e che procede per strade sempre uguali noncurante dei tempi di crisi. E’ questa l’immagine che affiora da un’analisi delle centinaia di collaborazioni e consulenze che la Provincia di Modena ha affidato dal 30 giugno del 2008 ad oggi a figure esterne all’organico.


Sono ad oggi oltre 220 in tutto e questo significa QUASI UNA NUOVA CONSULENZA AFFIDATA ALL’ESTERNO OGNI GIORNO PER UNA CIFRA CHE SUPERA I 2 MILIONI e mezzo di EURO. Il numero delle determine di affidamento degli incarichi già da solo parla di un’abitudine consolidata, probabilmente clientelare che certamente non può nascere da un’analisi approfondita e specifica, caso per caso, di quelle che sono le reali potenzialità dei funzionari e dei tecnici assunti come personale stabile. Semplicemente si tratta di una prassi: l’ente ottiene qualche fondo dalla regione, da questo o quel ministero dalla comunità europea per un qualsiasi progetto e subito lo spende affidando l’incarico di realizzarlo ad operatori esterni, singoli o associazioni che siano. L’ente deve soddisfare una serie di aspettative e affida e rinnova incarichi senza più guardarci dentro.
La cosa più curiosa sarebbe verificare se prima dell’affidamento esterno anche di un solo incarico sui 200 assegnati per quest’anno, i dipendenti provinciali che avrebbero potuto o forse, in qualche caso, addirittura voluto occuparsene siano stati interpellati e come. Perché da quanto risulta, accanto agli incarichi affidati a professionisti di questo o quel settore ve ne sono altri per i quali una qualifica specifica non è nemmeno necessaria.

E qui veniamo ad un punto ancora più dolente: la qualità degli incarichi affidati. Perché a guardarli con attenzione si direbbe che l’ente provinciale sia del tutto sfornito di personale anche per i compiti più semplici: inserimento dati, raccolta di documenti d’archivio, censimenti o progetti. Non siamo più di fronte alle maxi consulenze che farebbero storcere il naso a qualsiasi cittadino avveduto per la loro evidenza siamo di fronte ad un meccanismo molto più accomodante, un meccanismo sicuro perché non da nell’occhio (chi negherebbe ad un ente importante come la provincia un impiegato in più per una collaborazione di un anno?) ma che non è meno dannoso per le tasche dei cittadini. Tanti piccoli incarichi distribuiti su diversi settori, pagati con stipendi che non sono esagerati, ma che sono comunque alti e che sul mercato reale del lavoro non troverebbero corrispondenza.
Chi spererebbe di guadagnare 32.000 euro in un anno per ‘RIQUALIFICARE LA STATISTICA AGRARIA’? (concetto anche di difficile comprensione)
Chi non si augurerebbe di ricevere 24mila euro di emolumenti in otto mesi di lavoro per monitorare i dati delle attività formative?
Chi non sognerebbe di essere assunto a 3000 euro al mese per ‘ANALIZZARE LE ISTANZE RELATIVE ai danni della procurati nelle aziende agricole dalla selvaggina’?
O chi non vorrebbe essere pagato 26 mila euro in un anno per l’attività di AGGIORNAMENTO dati?

Sono cifre fuori mercato che vincolano chi riceve l’incarico dall’ente evidentemente oltre gli aspetti professionali, sono cifre – prese una per una – modeste che tutte insieme fanno un esercito di dipendenti super pagati, ma senza diritti: esattamente quello che serve per utilizzare a proprio piacimento qualsiasi professionalità.
E questo senza contare le centinaia di migliaia di euro spesi per retribuire geometri ed ingegneri su tutti i campi d’azione dell’ente, come se l’organico provinciale fosse a tal punto privo di professionalità da non poter procedere se non grazie agli esterni. Bene, se così fosse una riflessione seria andrebbe fatta sullo stato di aggiornamento delle figure professionali in carico alla Provincia, ma noi crediamo che il problema sia una altro: la volontà di avere un esercito privato che si moltiplica e che obbedisce, garantendo un bacino di approvazione sempre più ampio.

Avv. Luca Ghelfi, PDL
Candidato alla presidenza della Provincia di Modena