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Luca Ghelfi: nessuno vuole chiudere Croce Blu

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Se qualcuno pensa che sia mia intenzione chiedere la chiusura d’urgenza di Croce Blu, si è sbagliato. Sono il primo a pensare che un patrimonio di associati, volontari e servizi di questa dimensione non meriti l’azzeramento, senza opportune verifiche e controlli sull’operato.


Ma perché allora con AVAP, l’ Anpas avviò subito la procedura di espulsione senza chiedere più semplicemente la regolarizzazione della posizione, come prevede il regolamento? Oggi cosa sta facendo? Anpas non ha ancora risposto.
E poi, conoscendo bene quello che accadde a Sassuolo intendo chiedere conto all’assessore Guaitoli di quanto fu fatto allora, del perché altrettanta attenzione e delicatezza non furono destinate ai 300 volontari, le 7 ambulanze, e i 50 e oltre servizi al giorno che AVAP conduceva ogni giorno. I processi sommari e le condanne sono familiari all’IDV, ma questa volta invece si applica una prudenza – corretta – che non gli si conosceva prima, come mai?
Perchè l’assessore fece scattare quasi immediatamente l’espulsione dall’elenco delle Onlus, non esistendo un automatismo fra l’essere associati a ANPAS e l’essere iscritti in tale elenco? E soprattutto non avendo ancora nessuno dimostrato le irregolarità di cui fu accusata AVAP sul fronte contabile? L’istruttoria infatti è ancora in corso.
E perché oggi afferma di voler esaminare con attenzione, di aspettare i riscontri, di voler essere certo, e allora invece si basò solo sui titoli di giornale? Ad oggi non esiste ancora una sentenza su quanto avvenne in AVAP, ancora i presunti illeciti sulle fatturazioni non sono stati dimostrati, e la Guardia di Finanza – ripeto ancora – sta ancora esaminando bilanci, fatture, e libri contabili.
Solo che AVAP non esiste più: quel patrimonio non fu preservato, non ci si guardò dentro, non si esaminò, non si attese di capire se c’era buona fede, si chiuse e basta. Per Croce Blu invece neanche la mancata approvazione del bilancio fece scattare l’allarme: quali controlli furono fatti dopo dalla Provincia? Con quali esiti, se è dato di sapere? Se oggi Guaitoli dice di voler capire cosa accade, ci dice cosa fece allora? Se oggi come ha affermato nei giorni scorsi, l’associazione è sana prima com’era? E se è sana, oggi cosa si aspetta di scoprire? Insomma Guaitoli mi pare si stia un po’ arrampicandosi sugli specchi.
Vorrei che le persone ricordassero quello che è stato fatto a Sassuolo: un patrimonio di volontari e di lavoro disperso con una disinvoltura inquietante. Fu un errore, che non vogliamo si ripeta oggi, e che andrebbe sanato, almeno riconoscendo che allora non fu fatto un buon servizio alla collettività. Oggi invece tutti si scoprono garantisti: i cittadini devono sapere che il garantismo a Modena si applica solo a chi sta dalla parte giusta. Agli altri invece spettano i processi e le sentenze sommarie sui giornali.

Avv. Luca Ghelfi, PDL

Candidato alla presidenza della Provincia di Modena