Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Bologna non ha disposto alcuna scorta per Massimo Ciancimino. Al figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo viene assicurata in questi giorni solo una protezione – disposta su iniziativa del Questore – che sarà trasformata a breve in vigilanza radio collegata. Il comitato, infatti, presieduto dal prefetto di Bologna, ha deliberato solo il controllo radio collegato e non la scorta o tutela.
L’uomo, che da alcuni anni collabora con la magistratura di Palermo per raccontare i segreti appresi dal padre, condannato per mafia, ha denunciato che ignoti sono entrati nella sua abitazione di Bologna portando via un fascicolo contenente i verbali depositati nel processo di Palermo.
Come riporta oggi ‘Il Giornale di Sicilia’, già nell’aprile scorso a Cinciamino junior era stata recapitata una busta con tre proiettili e le foto dei pm Antonio Ingroia ed Antonino Di Matteo, che stanno raccogliendo le sue dichiarazioni.
In particolare, Ciancimino junior sta parlando da mesi dei rapporti tra il padre Vito, i capi di Cosa nostra, ma anche politici, esponenti delle istituzioni che sarebbero coinvolti nella trattativa tra mafia e Stato per fare cessare la strategia delle bombe tra il ’92 e il ’93. Avrebbe consegnato ai magistrati anche un documento che era in possesso del padre con appunti e cifre su uomini politici.