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Fabio Filippi sul piano ‘campine’


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A pochi giorni dal voto Delrio conferma il piano ‘campine’, relativo alla creazione, in città, di microaree destinate ai nomadi.
Nel programma quinquennale del Sindaco gli spazi abitativi riservati ai rom sono e restano una priorità.


“Al contrario – afferma Filippi – quando sarò sindaco, il capitolo di spesa riservato ai rom verrà cassato. I fondi verranno invece assegnati alle giovani copie in cerca d’abitazione residenti in città da almeno tre/cinque anni.
I processi di integrazione forzata non hanno avuto successo da nessuna parte. I rom sono un popolo nomade e non vogliono l’integrazione, si considerano differenti dai reggiani e non cercano punti di contatto o d’incontro. Gli stessi reggiani non chiedono un confronto con la comunità rom.

L’unico a volerlo pare essere rimasto il sindaco Delrio e alcuni catto-comunisti suoi amici.
I tentativi di integrazione dei rom, in Est Europa, sono iniziati decenni fa, i risultati sono stati pessimi: milioni buttati al vento, nelle palazzine erano finiti pure i cavalli e come si può immaginare tutto è andato distrutto.
Peggio ancora è andata a Bologna, ai nomadi era stato riservato un hotel dismesso, ad ogni famiglia quattro stanze. Dopo due mesi, i servizi sociali del Comune, hanno costatato che in ogni stanza abitavano dalle dieci alle venti persone. Continuavano ad arrivare a Bologna nomadi da tutta Europa chiedendo dell’albergo dei rom. Per questioni di sicurezza l’hotel è stato poi sgomberato: anche lì tutto distrutto.
Il sindaco uscente non si rende conto in che situazione si è cacciato e sembra essere inconsapevole dei gravi disagi che produrrà alla cittadinanza. Se loro aprono le porte ai rom, per il Popolo della Liberà il pollice è invece abbassato.

Con il Pdl nella nuova Giunta, Reggio ritornerà finalmente ai reggiani.