Continua la mobilitazione sulle problematiche dell’amministrazione giudiziaria da parte della Fp-Cgil che ha indetto per il 28 maggio la
Giornata della Giustizia per sensibilizzare il territorio e gli organi di stampa sulla grave situazione in cui versano gli uffici giudiziari
italiani.
Nonostante le numerose promesse, gli impegni e gli annunci di sapore squisitamente elettorale da parte della politica, la situazione del sistema giudiziario peggiora di giorno in giorno.
A Modena la criticità degli Uffici Giudiziari più volte denunciata dalla FP-CGIL anche insieme alle altre organizzazioni sindacali, sta assumendo
aspetti di particolare gravità la cui mancata risoluzione porterà all’inevitabile paralisi dei servizi offerti dal Tribunale, Procura della
Repubblica e uffici del Giudice di Pace.
La grave carenza di personale, che si è acuita negli anni sia per effetto del mancato turn-over che per l’assenza di un progetto occupazionale
chiaro, determina con frequenza quotidiana il ricorso ad un consistente trasferimento temporaneo di lavoratori tra gli uffici nell’ambito della provincia.
In pratica per coprire un vuoto in una sede se ne crea uno in un altro ufficio con una conseguente forte ripercussione sulla spesa pubblica in totale incoerenza con le varie esternazioni dei Ministri di turno. Un esempio del paradosso che registriamo è dato dal fatto che presso il Tribunale di Sassuolo – dove sarebbero previste 6 unità – non è presente
alcun dipendente ed il servizio è assicurato da lavoratori che vengono prelevati, a turno, da altri uffici.
Analogamente presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Mirandola il cui organico previsto è di 4 unità, a tutt’oggi è presente un solo lavoratore.
La situazione presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Modena non è meno critica in quanto il notevole arretrato che si è accumulato negli anni
deriva anche dalle numerose incombenze affidate in materia di clandestinità.
Infine la situazione è ancor più tragica presso il Tribunale di Modena, per quanto riguarda la Cancelleria Penale e quella Civile, che già nel 2008 gestiva oltre 20.000 procedimenti civili all’anno e circa 8.500 procedimenti penali definitivi, mentre l’Ufficio del GIP si trova ad affrontare oltre 15.000 procedimenti all’anno.
Numeri che già nei primi mesi di quest’anno presentano un incremento.
“Ormai non basta più la buona volontà dei lavoratori degli uffici giudiziari di Modena per sopperire alle carenze strutturali di un sistema –
quello giudiziario – che non è al passo con i tempi” affermano Marco Bonaccini e Giada Catanoso della FP-CGIL Modena. “Tutto ciò – proseguono i sindacalisti della FP-CGIL – mentre il Ministro Brunetta si affanna a
parlare di fannulloni e ad emanare provvedimenti di legge che stanno svuotando la pubblica amministrazione penalizzando i lavoratori pubblici i quali, come nel caso modenese, molte volte lavorano gratis oltre l’orario di lavoro per affrontare le urgenze e le particolarità di alcuni casi, come per esempio nei procedimenti della volontaria giurisdizione, e per garantire il rispetto dei tempi per le notifiche e le scadenze previste
dalla normativa”.
Ma non basta, per questi lavoratori dopo oltre dieci anni si continua a non dare risposte alla domanda di riqualificazione che è una loro legittima aspettativa e che consentirebbe una migliore gestione del servizio. I tagli sugli organici previsti dai provvedimenti del Ministro Brunetta aggraveranno a breve la situazione degli Uffici Giudiziari di Modena che
già oggi presentano una carenza di oltre il 25% e che entro l’anno arriverà al 40% (tra tagli e pensionamenti).
“C’è da chiedersi – continuano Bonaccini e Catanoso – quale sia il vero obiettivo del Governo e della classe politica per la risoluzione delle problematiche della Giustizia visto che nel merito si assiste ad un assordante silenzio rispetto alle ultime leggi varate dal Governo per mano del Ministro Brunetta e che in nome di una non ben definita funzionalità dei servizi pubblici si riducono gli organici, le risorse economiche in spregio alla tanto decantata meccanizzazione”. Infatti la riduzione di
circa 120 milioni di euro sui fondi andrà ad incidere anche sulla auspicata informatizzazione degli Uffici, che già oggi non hanno sufficiente strumentazione e si ritrovano a lavorare ancora con i registri cartacei
(quelli grandi 1mx40 cm !!).
Inoltre il pacchetto sicurezza che viene pubblicizzato come un nuovo strumento legislativo a contrasto anche della criminalità, di fatto produrrà non poche ripercussioni sul funzionamento delle Procure della Repubblica. A Modena, dove l’impegno della locale Procura è particolarmente intenso visti i preoccupanti segnali di infiltrazione della criminalità organizzata, si deve far ricorso al contributo degli stagisti per sopperire alla carenza di organico.
La tragica situazione richiede un intervento serio da parte delle Istituzioni, un progetto concreto di riforma della giustizia che preveda
nuovi modelli organizzativi e adeguati investimenti con un piano di nuove assunzioni e modernizzazione degli Uffici.
La FP-CGIL insieme alle altre organizzazioni sindacali ha chiesto da tempo un incontro con il ministro Alfano, il quale fino ad oggi continua a
manifestare però scarso interesse per la risoluzione dei problemi denunciati. Prendiamo atto che piuttosto che affrontare i seri problemi
della giustizia, si preferisce l’emanazione di leggi che puntano a dare
incolumità a pochi a discapito dei tanti cittadini che sono costretti ad attendere anni per la conclusione di un procedimento. Per questi motivi, e per difendere sopratutto la cittadinanza modenese il cui senso civico non è mai venuto meno, la FP-CGIL proseguirà anche a giugno le iniziative a livello locale e nazionale per cercare di dare soluzione ai problemi denunciati.