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Reggio Emilia: è ancora forte crisi per imprese e lavoratori


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Dall’ultimo incontro dell’Osservatorio Anteverto del distretto di Reggio Emilia, è emerso chiaramente come, nonostante alcuni contesti dimostrino di aver risentito meno della crisi, la situazione sul versante occupazionale continui comunque a peggiorare. Sabrina Bondavalli, responsabile del Centro per l’impiego di via Premuda, ha evidenziato come il dato sugli iscritti alle liste di disoccupazione, pur aumentando del 41 per cento nel 2009 rispetto all’anno precedente, ha avuto un rallentamento nel mese di aprile.

Gli avviamenti al lavoro continuano però a calare, attestandosi a meno 29 per cento nel primo quadrimestre del 2009, rispetto al medesimo periodo del 2008. I comparti che soffrono maggiormente risultano essere quello metalmeccanico – dato peraltro comune a livello provinciale -, quello del facchinaggio e della logistica, i servizi per le famiglie quindi colf e badanti. Le tipologie contrattuali crollate vertiginosamente sono in particolare le missioni di lavoro somministrato, i cosiddetti interinali, seguite dai contratti a tempo indeterminato, mentre al contrario aumentano i contratti precari.
Alcuni settori produttivi sembrano invece risentire meno della crisi, come quello agroalimentare, il tessile, soprattutto trainato da alcune produzioni di qualità che si sono consolidate nel comparto, e alcune produzioni particolarmente innovative.
Le imprese dopo il trauma iniziale stanno ora cercando di riorganizzarsi. Le associazioni imprenditoriali presenti (Api, Assindustria e Cna) hanno ribadito la crescita costante, anche se leggermente rallentata nell’ultimo mese, come segnala in particolare Mirco Pisi della Cna, delle aziende con lavoratori in cassa integrazione o in sospensione lavorativa e la necessità di riceracre nuovi mercati: Africa e Emirati Arabi, per i quali è fondamentale il ruolo di supporto delle associazioni. Riccardo Bedeschi della Cgil ha sottolineato invece la preoccupazione, oltre che per i lavoratori maggiormente precari e privi di qualsiasi ammortizzatore sociale, per coloro che a breve potrebbero esaurire ogni forma di sostegno al reddito di fronte ad una situazione che non dà segni di ripresa. Pertanto, dopo la pausa estiva, a settembre potrebbero presentarsi situazioni di forte tensione sociale.
All’incontro erano presenti anche diversi istituti di credito che hanno sottoscritto il Protocollo per l’anticipazione sociale della Cassa integrazione straordinaria.
In particolare Marco Bonezzi della Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, ha segnalato una certa ripresa di accesso al credito da parte delle imprese, sostenuta anche dai Consorzi fidi, soprattutto in alcune attività particolarmente innovative nel settore del risparmio energetico (fotovoltaico) o nelle produzioni agricole ecocompatibili e a basso impatto energetico.
Le altre banche presenti, Banca Popolare di Verona-Sgsp, Cariparma e Unicredit hanno segnalato l’impegno ormai a regime in materia di anticipazione sociale della Cassa integrazione, mentre sul versante degli aiuti alle imprese segnalano i diversi accordi sottoscritti con le associazioni d’impresa e quindi la volontà del sistema bancario di favorire l’accesso al credito, soprattutto per investimenti innovativi, ma anche per permettere una maggiore liquidità immediata.
L’assessore al Lavoro della Provincia Gianluca Ferrari ha sottolineato positivamente queste ultime informazioni provenienti dal mondo bancario e delle imprese: “Si tratta di risultati concreti dell’Unità provinciale anticrisi, voluta da da Palazzo Allende per far fronte alla situazione che, come previsto, purtroppo si sta manifestando per intensità e durata più lunga e pesante di altre. Per questo la Provincia, attraverso anche i tavoli distrettuali Anteverto, tiene costantemente monitorata la situazione, favorendo la soluzione dei principali problemi che si manifestano a livello anche locale, attraverso l’impegno e il dialogo dei diversi attori che agiscono sui vari territori provinciali.

Al contempo la Provincia continua ad investire risorse soprattutto per politiche attive, come la formazione professionale e l’aiuto alla creazione di nuove imprese, in particolare nei settori più avanzati che servano anche da punto di riferimento e di traino per la futura ripresa economica dell’intero territorio provinciale”.
Al termine dei lavori si è deciso di convocare tutti gli istituti di credito che hanno sottoscritto il Protocollo per l’anticipazione della Cigs nella giornata di giovedì 28 maggio, per fare il punto e predisporsi alla seconda parte dell’anno.