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Filiipi (PdL): Boiardo e Ariosto dimenticati dall’Amministrazione


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Le statue di Matteo Maria Boiardo e di Ludovico Ariosto rappresentano l’esempio ed i simboli macroscopici dell’assoluta, innata incapacità della sinistra di difendere l’identità culturale e le grandi tradizioni di civiltà proprie di Reggio.

Le statue di Boiardo e Ariosto erano collocate in origine (1926- 1949 c.a.) nel cuore stesso della città sotto i portici di Piazza del Monte, a sottolineare e a rendere vivo nella vita di ogni giorno il legame fra Reggio e i suoi due grandi poeti. Tutto avrebbe potuto quindi proseguire tranquillamente fino ad i nostri giorni. Ma i poveri Ariosto e Boiardo non avevano fatto i conti con i deliranti sacri furori ideologici dell’Amministrazione rossa, che alla fine degli anni quaranta decretò l’ “eliminazione fisica” delle due statue , ritenute frutto di una “decadente cultura aristocratica e borghese”.

Esse furono quindi rimosse ; sbattute in magazzino per parecchi anni; ricollocate infine -prive dei piedistalli originari, nel frattempo distrutti – nell’angolo più remoto e inaccessibile dei purtroppo degradatissimi Giardini Pubblici, dove tuttora si trovano: destinati al massimo all’edificazione culturale di qualche spacciatore.

Ma questo vero e proprio atto di incuria, di barbarico vandalismo, di mancanza di rispetto verso il patrimonio culturale e ideale della città – perpetrato non solamente verso le statue come opere d’arte in sè, ma anche e soprattutto verso ciò che le statue rappresentano – non è purtroppo un caso isolato. La medesima indifferenza verso la storia e la identità reggiane; il medesimo disprezzo verso tutto ciò che sconta il peccato originale di aver preceduto il 1945 e che non ha quindi il diritto di esistere costituiscono il retroterra pseudo culturale per operazioni vandaliche di ancor più ampio respiro.

Fabio Filippi
Candidato Sindaco a Reggio Emilia –
Vicepresidente Gruppo regionale Popolo della Libertà-FI