“Con delibera datata 21 Aprile 2009 la Provincia di Modena stabilisce la creazione di una società di valorizzazione immobiliare di cui mantiene la proprietà al 100%. A questa società che si chiama Promovi srl nella stessa delibera stabilisce di vendere le sue azioni di Autobrennero, che ammontano a 30.482 azioni al prezzo unitario di 535 euro. Totale dell’operazione: 16 milioni di euro”.
“Dove prende i 16 milioni di euro PROMOVI srl? Semplice, chiederà un prestito, che la Provincia ritiene sarà ripiano attraverso la redditività delle azioni di Autobrennero.
Cosa accade? Accade che Promovi srl paga alla Provincia di Modena 16 milioni di euro, ottenuti dal prestito, e si accolla i debiti come società privata, mentre la Provincia mette in bilancio un’entrata di 16 milioni, avendo fatto chiedere il prestito alla SRL, che però è sua al 100%.
Formalmente il conto economico è a posto, perché risulta un’entrata di 16 milioni, in pratica i debiti sono stati scaricati su una società privata, al 100% proprietà della Provincia. Un buon modo di aggirare il patto di stabilità, e presentare conti in regola. E soprattutto un buon modo per evitare di intervenire seriamente sulla riorganizzazione della spesa, tagliando i 2 milioni e mezzo di consulenze”.
Così Avv. Luca Ghelfi, PDL.
«La costituzione di una società di valorizzazione immobiliare, la Promovi srl, e il debito da 16 milioni di euro che questa ha successivamente contratto non hanno alcuna attinenza con il Patto di stabilità. Si tratta, al contrario, di un’operazione virtuosa che ha l’obiettivo di recuperare efficienza finanziaria attraverso la riduzione dell’indebitamento».
A precisarlo è Stefano Vaccari, assessore al Bilancio della Provincia di Modena, il quale spiega che «l’obiettivo di questa operazione è rendere meno pesante l’indebitamento attraverso l’estinzione di mutui a tassi elevati contratti in tempi lontani e l’accensione di nuovi mutui a tassi molto ridotti. E’ del tutto evidente che per fare ciò servivano risorse, e per questo motivo si è individuata una soluzione che consente di reperirle».
«Non c’è nulla di poco chiaro in questa vicenda – conclude Vaccari – se non il desiderio di fare sensazionalismo in chiave elettorale da parte di chi, evidentemente, ha poca dimestichezza con i bilanci di un ente pubblico».