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Reggio E.: il Primo Tricolore al campione di basket come Bob Morse


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Il campione di basket Robert Morse, da tutti conosciuto come Bob Morse, ha ricevuto dal sindaco di Reggio, Graziano Delrio il Primo Tricolore “per la sua testimonianza di sportivo autentico – ha detto Delrio – per la sua promozione della pratica sportiva, che attraverso la sua figura e il suo esempio ha ricevuto impulso anche a livello di base. Ha offerto i questo senso un servizio all’intera comunità e ciò coincide fra l’altro con gli obiettivi della Fondazione per lo sport del Comune di Reggio. Siamo molto lieti di consegnare a morse il Primo Tricolore”.

Morse, nato a Filadelfia (Usa) 58 anni fa, dopo Varese (dal 1972 all’81) e i tre anni successivi ad Antibes, venne ingaggiato dalla Pallacanestro Reggiana – Cantine Riunite Reggio Emilia e con questi colori disputò con grandi successi, fino ai Play Off, i campionati di A1 1984-85 e 1985-86. A Reggio ha collezionato 83 presente e segnato 1.384 punti, giocando da sempre nel ruolo di ala. Buon difensore, era precisissimo al tiro e duttile in ogni parte del campo. Oggi Morse insegna italiano al Saint Mary’s College in South Bend, università dell’Indiana.
“Morse – ha aggiunto Delrio – era un mito e continua a essere tale nei ricordi di tanti reggiani. Un mito per il suo talento unito alla sua umanità: come capita ai grandi campioni dello sport, era un ‘mostro’ in campo e una persona normale fuori dal campo, avvicinabile, disponibile, come tutti. Morse è campione in uno sport che richiede intensità di concentrazione, atleticità, concertazione di squadra e tensione a migliorarsi. Anche questo stile si è proposto e si propone positivamente alla comunità, ai giovani che fanno sport. Oggi, sapendo della presenza di Morse in Italia, abbiamo approfittato di un pezzo del suo cuore, quello riservato a Reggio, e lo abbiamo invitato qui, per questo momento di festa e riconoscenza”.

“Ringrazio di questo riconoscimento – ha detto Morse – e di essere ricevuto in questa sala storica, così importante (la Sala del Tricolore, dove la bandiera italiana nacque il 7 gennaio 1797, ndr). Reggio è stata per me, fin da subito, una realtà interessante e vivibile. Mi colpirono subito la solidarietà sociale e i servizi municipali, mai trovati altrove, nel mio spostarmi in città degli Stati Uniti e dell’Europa”.
“L’insegnamento – ha aggiunto il campione – mi consente di avere tre mesi liberi all’anno. Potrei dedicare un po’ di tempo anche alla vostra Fondazione per lo sport, vedo ragioni anche qui di impiegare questo tempo, magari per un nuovo capitolo dedicato all’Italia”.

All’incontro in Sala del Tricolore è intervenuto anche Enrico Prandi, per 19 anni presidente della Pallacanestro Reggiana, artefice dell’ingaggio di Morse negli anni Ottanta. “Ricordo che, attraverso un comune amico, andai a trovare Bob al mare a Taormina – ha raccontato Prandi – Gli parlai di Reggio per una giornata, in spiaggia. Mi scottai anche un braccio, che era rimasto fuori dal cono d’ombra dell’ombrellone, tanto ero preso dalla conversazione. Lui si convinse. Ma vorrei sottolineare che Bob fu scelto su indicazione precisa dell’allenatore, Dado Lombardi: è al Dado che dobbiamo questa scelta. Disse: ‘Ci vuole lui’. Poi iniziò la grande avventura, con qualche mediazione tra il carattere impetuoso del Dado e quello ‘inglese’ di Bob. Un’avventura memorabile”.
Alessandro Crovetti, oggi direttore sportivo a Ferrara, all’epoca dirigente della Pallacanestro Reggiana, ha detto che “Morse fu un grande regalo fatto alla Pallacanestro Reggiana: un grande campione, che faceva sempre canestro e riempiva il Palasport, e un grande uomo. Ha lasciato la sua impronta nella nostra città e nella società sportiva, con una storia bellissima”.