Primo trimestre del 2009 in rosso per le piccole imprese modenesi del commercio e dei servizi. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il calo medio dei ricavi arriva all’11,6%, calo che si va ad aggiungere a quello già subito nel corso del 2008 rispetto al 2007 e che allora aveva superato il 10%.
Si aggrava quindi la situazione che oramai da diversi mesi sta pesando sulle aziende modenesi, difficoltà che peraltro nel caso del commercio ha cominciato a farsi sentire prima che nel manifatturiero. ll protrarsi della crisi, oltre che sui ricavi, sta avendo pesanti ripercussioni anche sull’occupazione. I più colpiti sono i contratti a tempo determinato che in solo tre mesi sono calati del 14%. La flessione si sta però allargando anche ai contratti a tempo indeterminato anche se in questo caso la contrazione è più contenuta, assestandosi a un meno 3.7 per cento.
Sono i principali segnali che emergono dall’indagine che periodicamente realizza l’Osservatorio provinciale di Confesercenti Modena. Mille le imprese passate al setaccio: un campione composto da aziende del piccolo commercio alimentare (11% del totale), pubblici esercizi (28%), minuto extralimentare (32%), servizi di intermediazione (16%), ingrosso (9%) e servizi alla persona (3%).
Sul fronte dei ricavi ad essere più colpiti sono settori come i servizi di intermediazione con un -18,5%, l’ingrosso –16,4% e i negozi di prodotti extralimentari con un -10,9%. Pur con differenze, il calo è generalizzato e conferma che la riduzione dei consumi grava prevalentemente sul commercio di vicinato. Il settore che appare meno in sofferenza è quello dei servizi alle persone, ma anche in questo caso il segno è negativo, -4,3%.
Rispetto all’occupazione risultano più colpiti i negozi di prodotti extralimentari; nei pubblici esercizi, pur in un contesto di calo accentuato, si evidenzia una riduzione più significativa dei contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato. Hanno invece delle dinamiche di tenuta il commercio alimentare così come il commercio all’ingrosso.
Il dato sull’occupazione evidenzia che il calo dei ricavi, che permane dal 2008, si sta ora pesantemente ripercuotendo sulla tenuta dell’occupazione. Diventa dunque urgente arginare questa deriva rendendo finalmente operativi gli ammortizzatori sociali in deroga, previsti sia nel Decreto Anticrisi del Governo approvato a inizio anno, sia dall’accordo sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna ad aprile.
“La situazione è preoccupante, per le imprese e più in generale per tutta la nostra comunità perché arriva l’ennesima conferma che la crisi è ancora molto profonda, interessa trasversalmente tutti i settori e rischia di minare alla radice il tessuto di piccole e medie imprese della nostra provincia. Una ricetta solo locale per reagire e andare oltre la crisi purtroppo non esiste.
Ci sono però azioni che possono essere messe in campo anche sul nostro territorio facendo leva sulla volontà di unire forze ed idee per definire quali scelte effettuare per ridare competitività al territorio e attenuare i rischi che si accentui la recessione con ulteriore perdita di posti di lavoro e minore produzione di ricchezza – commenta il presidente provinciale di Confesercenti Massimo Silingardi – Iniziando dal credito e chiamando le banche a svolgere ancora una volta un ruolo attivo nel sostenere le aziende, evitando di chiudere i rubinetti dei finanziamenti. In gioco c’è il rischio di espulsione dal mercato di diverse imprese che oggi con difficoltà riescono a sostenere anche solo i costi ordinari. Gli aiuti ai consorzi fidi vanno nella giusta direzione e auspichiamo che possano dare fiato alle imprese. Altrettanto importante è sostenere l’innovazione d’impresa e la formazione degli imprenditori”.