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Report del Workshop internazionale di micromorfologia svoltosi a Poviglio


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Si conclude oggi – venerdì 29 maggio – l’esperienza seminariale che ha coinvolto la cittadina povigliese negli ultimi tre giorni.
Un’esperienza di rilievo scientifico internazionale il Workshop “Archeological Soil Micromorphology 2009”, che ha visto protagonisti studiosi e ricercatori delle università di tutto il mondo esperti nelle tecniche più avanzate dello studio delle evidenze archeologiche attraverso l’utilizzo del microscopio.


Un appuntamento importante per la comunità scientifica, ma anche per Poviglio e il territorio padano, che si candida così – dopo 25 anni di esperienza con la Terramara Santa Rosa – a polo di riferimento culturale e scientifico internazionale per lo studio dell’età del Bronzo.

Giovedì mattina hanno preso parte agli incontri Filippo Ferrari, Assessore alla Cultura del comune di Poviglio e Cinzia Saccani, Responsabile della Comunicazione di Coopsette, partner privato del progetto archeologico della Terramara Santa Rosa.

Onorato della presenza di tanti studiosi, Filippo Ferrari ha fatto gli onori di casa ricordando che “l’impegno congiunto delle istituzioni ha contribuito a dare impulso alla ricerca intorno allo scavo e all’attività di ricerca sulle terramare. La partnership pubblico-privata portata avanti da Poviglio insieme a Coopsette – ha affermato l’Assessore Ferrari – ha avuto un ruolo fondamentale nel consolidamento di un’esperienza iniziata insieme nel 1984 e che ha come obiettivo un Parco Archeologico sul sito della Terramara Santa Rosa”.
Coopsette – rappresentata, per impegni del Presidente Davoli, da Cinzia Saccani – ha rinnovato il proprio entusiasmo nei confronti del progetto archeologico portato avanti insieme al Comune di Poviglio. “La terramara Santa Rosa è un esempio del dialogo che Coopsette ha sempre inteso sviluppare nei confronti del territorio. Coopsette esprime infatti un forte legame con il territorio nel quale s’impegna da anni per lo sviluppo culturale, scientifico e didattico delle sue specificità. Santa Rosa è senza dubbio tra i progetti più ambiziosi”.
Il Prof. Mauro Cremaschi (Università di Milano) nella propria introduzione ha ringraziato i micromorfologisti che hanno contribuito negli anni a costruire la disciplina, a determinare la metodologia e il codice descrittivo dei dati quale strumento di ricostruzione della storia non scritta degli uomini e dell’ambiente. “Abbiamo scelto Poviglio – ha spiegato il Prof. Cremaschi – perché da 25 anni è il centro di un progetto archeologico che ha l’intento di studiare un insediamento dell’età del Bronzo, che ha lo scopo di ricostruire la struttura urbana e la rete idrica del sito, progetto portato avanti grazie al contributo di Sopraintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna, dall’Università degli studi di Milano, dal CNR-IDPA, Comune di Poviglio e Coopsette”.

Dal 1984 la Sopraintendenza archeologica della Regione Emilia Romagna, il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano, il Comune di Poviglio e la Soc. Cooperativa Coopsette sono impegnati in una ricerca sulla terramara Santa Rosa di Fodico. Anno dopo anno, la proficua collaborazione tra questi partner ha reso possibile la prosecuzione degli scavi. Un percorso di partnership pubblico-privato che ha dato respiro ad un’esperienza scientifica di grande valore che ha permesso di aprire il Museo della Terramara di Santa Rosa e che si appresta a dare il via ad un ambizioso progetto di sviluppo e valorizzazione dell’area dello scavo.
Quella che oggi è un’area di scavo ad uso degli addetti ai lavori fra alcuni anni diverrà un Parco Archeologico accessibile a tutta la comunità: ricercatori, turisti e scolaresche fuori e dentro il territorio emiliano-romagnolo.