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CNH di Imola, intervento dell’assessore provinciale al Lavoro Anna Pariani


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CaseNewHollandIntervento dell’assessore provinciale al Lavoro Anna Pariani in merito alla risposta data dal Sottosegretario Stefano Saglia all’onorevole Massimo Marchignoli in Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati.

“Il Governo ha dato una risposta parziale e insufficiente all’interrogazione dell’On. Marchignoli sulla situazione della Case New Holland di Imola. Non c’è un impegno concreto per salvaguardare lo stabilimento produttivo CNH di Imola, cosa ancora più grave visti gli impegni pubblici presi dal Governo nei confronti del gruppo FIAT. Non si possono chiedere soldi per settori fortemente in crisi e di rimando smantellare le produzioni sul territorio. Questo non può essere accettato da nessuna amministrazione pubblica, tanto meno dal Governo.

La risposta del Sottosegretario Stefano Saglia in Commissione attività produttive parla di una riduzione di volumi produttivi per Imola del 10%, a fronte di un decremento di domanda in Europa del 15% per il settore. Le scelte del gruppo FIAT, quindi, possono e devono essere discusse e riviste, anche alla luce dei dati di produzione, semmai prevedendo, come nel caso di molte altre aziende, un allungamento della Cassa Integrazione ordinaria. Occorre però l’impegno concreto, non generico, del Governo a rifinanziare gli ammortizzatori sociali e ad impegnare risorse vere sull’innovazione.

Gli oltre 500 lavoratori di CNH e indotto non possono avere come unica risposta il generico impegno del Governo a verificare il mantenimento del sito produttivo. In vista dell’incontro di domani presso il Ministero dello Sviluppo economico a Roma, tale verifica doveva essere già svolta in un confronto con il gruppo FIAT, per sgombrare il tavolo da subito dalla possibilità di chiusura di Imola.

La Provincia sarà ferma, in tutte le sedi istituzionali opportune, nel rifiutare la prospettiva di chiusura dello stabilimento imolese della CNH. Ritengo che il Governo, a fronte degli aiuti al gruppo FIAT, dovrebbe avere la stessa fermezza e uguaglianza di trattamento per tutte le sedi produttive del gruppo”.