Home Nazionale Pd fa quadrato: ”No a candidatura Grillo”. Il comico: ”Sono iscritto”

Pd fa quadrato: ”No a candidatura Grillo”. Il comico: ”Sono iscritto”


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Fa discutere l’annuncio di Beppe Grillo di voler correre per le primarie nel Pd. E mentre il comico genovese dichiara di essersi già iscritto al partito come primo passo per la corsa alla leadership, gli esponenti democratici fanno quadrato contro di lui. “Ne pagheranno le conseguenze”, conclude. “A Grillo vorrei dire che il Pd non è un tram su cui si può salire all’occorrenza”, osserva la deputata democratica Giovanna Melandri. ”Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla sua nascita non può candidarsi a guidarlo. Credo che prima dei colpi di scena, chi sceglie di impegnarsi in politica debba avere rispetto per migliaia di cittadini che, a diverso titolo, si sono impegnati per costruire il Pd e che, rispettandolo, ci credono veramente”.Non è preoccupato Piero Fassino. Quella di Beppe Grillo, secondo lui, è una “boutade” che interpreta ”come una delle tante provocazioni di un uomo di spettacolo”.

 “Il partito – aggiunge l’ex segretario Ds nel corso di un video forum a ‘Repubblica tv’ – non è un taxi, dove si paga la corsa e si scende, ma è una cosa seria. Al partito ci si iscrive in quanto nel partito ci si riconosce. Grillo in tutti questi anni ha manifestato sempre una ostilità, condita da attacchi violenti e volgari”. Secondo Fassino “non c’è alcuna ragione per pensare che Grillo possa essere candidato alla segreteria del Pd” ma in ogni caso “nessuno è preoccupato”.

“Se Grillo vuol fare politica metta in piedi un partito e si presenti alle elezioni. Perché – chiede – deve strumentalmente provare a salire sull’autobus del Pd?”. Dalle colonne del ‘Messaggero’ interviene anche Luciano Violante. “Non è solo un comico. Interpreta uno stato d’animo. La sua candidatura è il frutto della crisi del sistema politico”, sostiene l’ex presidente della Camera.

Un’apertura arriva da Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd per la quale corrono anche Pierluigi Bersani e il leader in carica Dario Franceschini. ”Non conosco personalmente Beppe Grillo – dice Marino a Bologna, nella sua prima conferenza stampa – ma credo che in un Pd che sia un partito aperto, qualunque persona può con serietà prendere la tessera, raccogliere firme, scrivere un programma non su facce o correnti, ma sulle idee e se ha serie intenzioni di dare un contributo chiaro al dibattito sull’identità del partito, non può essere escluso a priori”.

Entra nel merito del regolamento Maurizio Migliavacca, responsabile Organizzazione del Partito democratico. “Le regole per iscriversi al Partito democratico sono chiare e precise – spiega -. Mi sembra molto difficile che la richiesta di iscrizione al partito di Beppe Grillo contenga i presupposti e abbia i requisiti necessari per il rilascio della tessera del Pd”. Lo conferma Mario Adinolfi, anche lui candidato alla segreteria nazionale del Pd e membro della direzione nazionale. “A termini dello statuto, lo dico a ragion veduta essendo uno dei cento che l’ha materialmente scritto, Beppe Grillo non potrebbe candidarsi. Dia prova, però, di serietà e accettazione delle regole, chiedendo una deroga motivata alla direzione nazionale del Pd. Io voterò per concedergliela”, dice.

Più nel dettaglio il senatore democratico Stefano Ceccanti spiega che, stando allo statuto, l’iscrizione di Grillo ”dovrebbe essere rifiutata” perché ”in più casi Grillo è stato promotore di liste in concorrenza col Pd”.Secondo la radicale Emma Bonino, ”il dibattito deve essere politico, non esistono ‘vade retro Satana’, si deve discutere di quello che propone”.

Prende le difese del comico il leader dell’Idv Antonio Di Pietro. “Vedo che molti nel Pd fanno a gara per irridere la candidatura di Grillo a segretario di quel partito, eppure il suo è l’unico programma esposto, molto più articolato delle idee che finora abbiamo sentito dagli altri candidati”.

 

Fonte: Adnkronos