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Trande (Pd): Velazquez, le divisioni “geografiche” del centrodestra


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Francesco1Este«Fortunatamente ha prevalso il buon senso, grazie soprattutto alla determinazione del sindaco Pighi e al ruolo di mediazione svolto dal viceprefetto Ventura. Il soprintendente Scalini è stato costretto a scendere a più miti consigli e, soprattutto, a rinunciare all’ambizioso proposito – come egli stesso ha dichiarato nei giorni scorsi – di educare i modenesi, come se dovesse essere questo il compito di un soprintendente. Comunque, a parte le amenità, tutto è bene quel che finisce bene.

Il capolavoro di Velazquez resterà a Sassuolo per qualche mese, il Palazzo Ducale ne trarrà sicuramente prestigio e beneficio – come tutti noi, e non solo il sindaco di Sassuolo, auspichiamo – e all’inizio del prossimo anno tornerà alla Galleria estense, sua sede naturale.

E però, in tutta questa vicenda, ci sono due aspetti politicamente interessanti che vanno, a mio parere, messi in evidenza. Da una parte il silenzio di tomba del Pdl a Modena che sulla questione non ha detto nulla, palesemente in imbarazzo di fronte alla strenua battaglia di campanile condotta dal centrodestra dell’Alto Secchia; dall’altra l’aperta contraddizione interna alla Lega, tra leghisti più a nord (modenesi) e meno a nord (sassolesi), insomma tra carrocci concorrenti, nessuno dei due disposti a lasciarsi sfuggire l’ambito trofeo, ed entrambi impegnati a gridare: “E’ mio, è mio”.

Morale della favola: quando la politica, come in questo caso, si riduce ad affare di bottega e le divisioni diventano “geografiche”, vuol dire che c’é bisogno di riordinare un po’ le idee. Sempre che le idee ci siano».