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Barbara ceramiche d’arte: stipendi con il contagocce


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ANDREA SIRIANNIC’è preoccupazione tra i lavoratori della Barbara Ceramiche d’Arte di Montale Rangone, riuniti l’altro giorno in assemblea con le Rsu interne e i sindacati dei ceramisti Femca-Cisl e Filcem-Cgil. «L’azienda ci ha comunicato di avere problemi di liquidità a causa, sostiene, di un difficile rapporto con le banche – affermano Andrea Sirianni (Femca) e Ivano Ninzoli (Filcem) – Questo ha fatto sì che gli stipendi di giugno siano stati pagati con grande fatica, mentre non ci sono garanzie per gli stipendi di luglio e agosto. L’azienda, inoltre, non ha ancora anticipato la quota a carico dell’Inps dell’ultimo trattamento mensile ai dipendenti in cassa integrazione straordinaria, così come previsto dall’accordo siglato in Provincia». Ricordiamo, infatti, che, a fronte di una grave crisi che si protrae da due anni, dallo scorso mese di marzo la Barbara Ceramiche d’Arte usufruisce di una cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale, della durata di dodici mesi; un provvedimento, sottolineano i sindacati, che ha permesso finora di fornire un ammortizzatore sociale ai lavoratori della parte più strettamente produttiva (diciotto persone) in cambio dell’impegno aziendale a confermare i quattordici posti di lavoro per le attività di ricerca, campionario e commerciale.

«Per i diciotto dipendenti in cigs è stata fatta immediata richiesta all’Inps di pagare i mesi residui direttamente ai lavoratori, i quali avrebbero così la possibilità di farsi anticipare l’indennità dalla banca, come prevede l’accordo tra la Provincia e Cgil-Cisl-Uil. Tuttavia – proseguono Sirianni e Ninzoli – i tempi lunghi dell’istruttoria si scontrano con le necessità urgenti dei lavoratori, che rischiano di rimanere senza reddito. In più abbiamo appreso dai lavoratori che ci sono prodotti già pronti per essere consegnati ai clienti, ma che restano in magazzino perché mancano gli imballaggi. Per l’azienda è colpa della banca, che ha revocato l’affidamento per pagare i fornitori. La rabbia e delusione serpeggiano tra i lavoratori, che hanno sopportato molti sacrifici in questi ultimi anni e ancora si applicano con grande professionalità, pur in una situazione di enorme incertezza per il futuro. Chiediamo, pertanto, all’azienda – concludono i rappresentanti di Femca-Cisl e Filcem-Cgil – di fare chiarezza e compiere ogni sforzo per pagare gli arretrati ai cassintegrati». Lunedì prossimo 27 luglio è previsto un nuovo incontro tra azienda e sindacati.