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Policlinico di Modena in prima linea nella lotta al tumore della mammella


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mammografiaLa Direzione Generale del Policlinico di Modena, consapevole del disorientamento che le sterili polemiche di questi giorni possono avere determinato nell’opinione pubblica, intende rassicurare la popolazione, e sopratutto le donne, che l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena non ha ridotto la sorveglianza ed i livelli assistenziali nella prevenzione e nella lotta ai tumori della mammella.Si è, anzi, di fronte ad un notevole potenziamento delle attività e delle tecnologie messe in campo tanto per la diagnosi precoce delle patologie, dove continua un’attività di screening periodico (ogni 2 anni) sulle donne che rientrano nella fascia di età 50/69 iniziata fin dal 1995 e diretta dal prof. Ennio Gallo, quanto per il trattamento di questo tipo di tumori, così come si sta facendo – più in generale – per combattere tutti i tipi di tumori.

Fanno fede al riguardo i numeri di assistiti modenesi e non modenesi in costante aumento negli ultimi anni. Nei primi mesi dell’anno le strutture oncologiche modenesi hanno fatto registrare un incremento di attività del 5%, e sono in grado di garantire entro 30gg. dall’intervento chirurgico l’avvio del trattamento chemioterapico ad oltre l’85 % dei pazienti.

Nel corso del 2009, poi, si conferma il trend in aumento di attività chirurgica per neoplasie della mammella, tanto che nei primi 6 mesi sono stati effettuati oltre 300, tra interventi e procedure, contro i 230 circa dell’analogo periodo 2008.

L’aggiornamento ed il potenziamento tecnologico della Struttura di Radioterapia ha permesso l’incremento (+ 20%) complessivo dei trattamenti radioterapici per neoplasia della mammella, che ora possono essere trattati con un tempo d’attesa che rientra nello standard del percorso terapeutico.

Questo incremento è stato possibile, oltre che per la competenza, la dedizione e l’impegno dei professionisti del Policlinico di Modena, per il costante sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, con un investimento di oltre un milione di euro all’anno negli ultimi tre anni finalizzato allo sviluppo tecnologico della radioterapia ed alla medicina nucleare, funzionali appunto all’oncologia.

Nel caso specifico dei tumori della mammella da aprile 2008 è operativo il “Punto Amico” per le donne con diagnosi o sospetto di tumore al seno, che è l’unica modalità di accesso in grado di fornire una risposta completa ed esaustiva a tutte le esigenze cliniche ed assistenziali:

– trattamenti diagnostici (radiologici; anatomo patologici; counseling genetico per i carcinomi eredo-familiari, screening con un percorso);

– trattamenti terapeutici (oncologico; chirurgico radicale – conservativo – con metodiche innovative per l’asportazione del linfonodo sentinella; radioterapico);

– trattamenti riabilitativi, che prevedono, dopo gli interventi, una valutazione fisiatrica con formulazione di un piano personalizzati di fisioterapia;

– supporto psicologico, per prepararsi all’intervento chirurgico o durante il ricovero o nella fase di trattamento chemioterapico con la paziente e con i familiari, inclusi progetti di suppporto alle famiglie con bambini;

– trattamenti ricostruttivi, tramite le più moderne tecniche chirurgiche e mcrochirurgiche.

Al “Punto Amico” si sono rivolte (da gennaio 2009 a tutto luglio) 311 nuove pazienti (di cui 29 che hanno seguito percorsi di terapia pre-operatoria), alle quali è stato assicurato un percorso che consente un tempo medio di attesa di 10 gg. per gli esami istologici, di 33 gg. per la chemioterapia e di 32 gg. per la radioterapia.

L’ufficio di segreteria del “Punto Amico”, aperta dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,00 e in grado di fornire risposte appropriate a tutte le donne con diagnosi o sospetto clinico di tumore al seno, indirizzate dal radiologo oppure inviate direttamente dal medico curante o da altro specialista e, quindi, anche alle donne con potenziale rischio di tumori eredo-familiari seguiti dal Centro per lo studio dei tumori familiari della mammella e dell’ovaio, si trova al piano terra del padiglione Beccaria del Policlinico di Modena (tel. 059 4225848; fax 059 4223060; e-mail).

Inoltre per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della mammella il Policlinico e la AUSL MO stanno adoperandosi per un netto potenziamento delle attività in base alle direttive della Regione Emilia Romagna, che ha stabilito di ampliare dal 1° gennaio 2010 lo screening mammografico sulle donne, estendendolo alle fasce d’età comprese tra 45-49 e 70-74 anni, e di puntualizzare i percorsi per i tumori della mammella eredo-familiari, per i quali a Modena esiste il Centro di riferimento regionale per la Genetica oncologica presso il Laboratorio di Analisi del Genoma (LABGEN) dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, diretto dal prof. Sebastiano Calandra Buonaura.

Il prestigio nazionale ed internazionale del Dipartimento ad Attività Integrata di Oncologia ed Ematologia fa sì che al Policlinico di Modena facciano capo ben 33 sperimentazioni cliniche sul tumore mammario e che esso sia coinvolto nella sperimentazione della maggior parte dei nuovi farmaci potenzialmente attivi per il carcinoma mammario.

Anche l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia sta seguendo da vicino, attraverso la Facoltà di Medicina e Chirurgia ed il Dipartimento Integrato di Oncologia, Ematologia e Patologie dell’Apparato Respiratorio la vicenda del Centro per lo studio dei tumori familiari della mammella e dell’ovaio per l’interesse che ha allo sviluppo della ricerca in questo campo, condotta con competenza da validi ed affermati professionisti che ruotano attorno alla Struttura Complessa di Oncologia.

“La recente istituzione del “Punto Amico” è un’esperienza – ricorda in proposito il Rettore prof. Aldo Tomasi – che si segnala per la sua originalità e anche per la completezza del percorso assistenziale previsto per le donne. Finalmente si avvia uno studio clinico integrato e trasversale a tutti i professionisti coinvolti, evitando da un lato quella parcellizzazione dei servizi che potrebbe disorientare le pazienti e, dall’altra, inutili ripetizioni di test. Da questo punto di vista l’adesione delle donne a questo nuovo servizio conferma la piena funzionalità e l’apprezzamento generale per questo centro. Il Rettore condivide le rassicurazioni rese in questi giorni dalla Direzione generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena circa la qualità, l’ampiezza e l’eccellenza dei livelli assistenziali e dei percorsi diagnostici garantiti dal Policlinico”.