Nel primo semestre 2009 il settore agricolo ha indubbiamente reagito meglio alla crisi rispetto al mondo dell’industria. A conferma del ruolo anticiclico del settore primario vi è stata la nascita di 18.863 imprese contro 15.556 nell’industria. Imprese estremamente innovative, spesso condotte da giovani, che rispondono alle nuove domande di sicurezza alimentare e ambientale dei cittadini, ma che necessitano talvolta di un supporto per farsi conoscere o creare relazioni commerciali. Da queste premesse nasce il progetto Tech-Food, finanziato nell’ambito del South East Europe (SEE) Transnational Cooperation Program dell’Unione europea, che si pone l’obiettivo di definire strategie comuni e supportare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione delle imprese alimentari. Promosso dalla Provincia di Modena – che si pone come capofila a livello europeo – il progetto è stato presentato oggi, durante un incontro nella sede dell’Ente (viale Martiri della Libertà 34). Ad intervenire, autorevoli rappresentanti delle istituzioni e dell’economia locale, dal presidente della Provincia Emilio Sabbatini al rettore dell’Università di Modena-Reggio Emilia Aldo Tomasi. Fino al presidente della Camera di commercio di Modena Maurizio Torreggiani e al presidente di Democenter-Sipe Alberto Mantovani.
L’ambizione di Tech-Food è creare un network di “centri per il trasferimento tecnologico” al servizio del settore agroalimentare. Una rete internazionale di organismi di ricerca, istituzioni e imprese delle regioni europee sud-orientali, con lo scopo di fornire agli operatori del comparto nuovi strumenti di competitività, e alle istituzioni la possibilità di monitorare meglio l’andamento del settore e di predisporre politiche mirate di sostegno all’innovazione.
Forte dell’ampia presenza di prodotti tradizionali a base territoriale, la Provincia di Modena si propone dunque di accrescere, nell’ambito di TechFood, il valore aggiunto delle proprie produzioni. In primo piano, naturalmente, le imprese del settore, già coinvolte in un incontro preliminare di presentazione del progetto – che si è svolto ieri in Sala Matech, nella sede di DemoCenter Sipe – mentre domani (11 settembre) Tech-Food sarà presentato al Sana di Bologna (il Salone internazionale del naturale) come progetto di punta per il rinnovamento di un settore chiave per l’economia emiliano-romagnola.
In concreto, il progetto TechFood – che ha durata triennale e un budget di 2 milioni e 500mila euro – prevede la realizzazione di 31 eventi a livello regionale, nazionale e transnazionale; la creazione di un database di “casi eccellenti” con la presentazione di realtà imprenditoriali del settore tecnologicamente all’avanguardia; l’organizzazione di 42 seminari formativi. A livello europeo, il progetto coinvolgerà almeno 20mila persone, 2.300 piccole e medie e imprese e ulteriori 2.500 operatori privati.
Dodici, in totale, i partner del progetto TechFood, realizzato con il supporto esterno di Euris e DemoCenter Sipe: per l’Italia, la Provincia di Modena e Aster (Associazione Scienza, Tecnologia Emilia-Romagna); per la Romania, la Bucharest Academy of Economic studies e il ministero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale; per l’Ungheria, l’Hungarian Meat Research Institute e la Corvinus University di Budapest. Due gli enti coinvolti anche in Bulgaria, la Regione di Stara Zagora e la Trakia University, e in Grecia, con la National Hellenic Research Foundation e la Camera di commercio di Atene. Infine Croazia e Serbia, che partecipano a Tech-Food con l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale dell’Istria e con l’Institute for Agricultural Economics di Belgrado.