Ha fatto registrare una rilevante partecipazione di amministratori pubblici e rappresentanti di associazioni di categoria la presentazione del Quinto rapporto annuale del Centro servizi finanza enti locali (Cesfel), nella sala conferenze del Comune di Reggio in via Emilia San Pietro. Al Cesfel, che ha sede presso il Comune di Reggio, aderiscono 23 fra i principali Comuni, Unioni di Comuni e Province dell’Emilia-Romagna. Il Centro ha lo scopo di favorire la collaborazione in campo finanziario fra enti locali.
Oggi sono intervenuti il vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Reggio, Liana Barbati (di seguito il suo intervento sulla giornata di confronto); il coordinatore del Cesfel Marcello Marconi, che ha illustrato il Rapporto; il direttore scientifico dell’Ifel – Fondazione Anci, Silvia Scozzese; l’assessore alle Politiche finanziarie e di Bilancio della Provincia di Roma, Antonio Rosati; il vicepresidente Ance Emilia-Romagna e vicepresidente di Confindustria Emilia-Romagna Giovanni Torri; l’onorevole Paola De Micheli componente della Commissione finanza della Camera e assessore al Bilancio del Comune di Piacenza; il direttore Anci Emilia-Romagna Antonio Gioiellieri. Ha coordinato i lavori Giuseppe Latour, giornalista collaboratore del Sole24Ore e di Edilizia e Territorio. Fra i presenti, l’assessore allo Sviluppo economico e all’Innovazione del Comune di Reggio, Graziano Grasselli.
L’intervento del vicesindaco Barbati sul convegno Cesfel
“Qualche mese fa la Corte dei Conti, in un rapporto rimasto sostanzialmente ignorato, ha tracciato un quadro devastante. I Comuni che hanno contratti con le banche potenzialmente tossici sono 737. Oltre a 40 Province e 13 Regioni.
Genova rischia di trovarsi in bilancio un buco da 24 milioni di euro e il sindaco minaccia di chiedere i danni a chi ha sottoscritto il prodotto finanziario. Per non parlare di Milano: il Comune guidato da Letizia Moratti ci ha rimesso 100 milioni, e la Regione Lombardia di Formigoni un’ottantina di milioni. In molti casi di certo si è trattato di superficialità e incompetenza, ecco perché il ruolo del Ce.S.F.E.L. ha assunto in questi anni un’importanza strategica.
Per affrontare le problematiche e la complessità dei nuovi strumenti finanziari a disposizione degli enti locali per la gestione del proprio indebitamento, Anci e Upi Emilia–Romagna hanno promosso a fine 2003 la creazione di una struttura al servizio dei Comuni sopra i 30.000 abitanti e delle Amministrazioni Provinciali della Regione. Nel Dicembre 2003 è pertanto stata stipulata una Convenzione con la quale è stato istituito il Centro Servizi Finanza e Investimenti Enti Locali Emilia Romagna, con sede presso il Comune di Reggio Emilia in qualità di ente ospitante. Tale struttura ha lo scopo da un lato di far crescere le professionalità presenti nei vari enti aderenti e dall’altro di supportare gli enti nelle tematiche di gestione del debito e di favorire partnership e reti di collaborazione tra enti in campo finanziario. Altra funzione è quella di analizzare la situazione dei vari enti al fine di fornire elementi utili agli amministratori sulle politiche e strategie da adottare.
Come dicevamo anche la Gabanelli con la trasmissione televisiva Report è stata a Reggio per un servizio sui derivati, citando Reggio come uno dei pochi Enti attrezzati a valutare e gestire tali strumenti.
Il Patto di Stabilità dovrebbe avere lo scopo di coordinare la finanza degli enti locali con quella dello Stato. Ora però invece che di Patto si tratta di una decisione univoca dello Stato in barba al federalismo tanto sbandierato dalla Lega. Avremmo preferito che si trattasse di un reale Patto tra gli Enti, ma anche che si occupasse di crescita dei Comuni, e non solo del blocco della finanza dei Comuni. Usando questo criterio “condominiale” dentro ci stanno Comuni “virtuosi” e Comuni con finanza allegra, o Comuni più amici degli altri come Catania, Palermo, Roma che spendono e spandono tanto poi lo Stato ripiana.
Quello che chiediamo è che i provvedimenti non siano calati dall’alto e che non seguano solo logiche sanzionatorie, ma anche incentivanti e premianti per chi usa i soldi dei cittadini in maniera corretta. Ora sta succedendo invece che i Comuni in equilibrio di bilancio producono un risparmio che poi lo Stato usa per altri comparti della pubblica amministrazione che lavorano in perdita, vedi ad esempio le AUSL del meridione.
Attualmente aderiscono al Ce.S.F.E.L. 15 Comuni della regione con più di 30.000 abitanti, 7 Province ed un’Unione di Comuni, oltre alla Provincia di Pesaro e Urbino. Anche il Comune di Bologna ha richiesto proprio oggi di far parte del Ce.S.F.E.L.
Questa mattina è stato eletto anche il nuovo Presidente, ruolo che viene svolto a turno dagli Enti aderenti, nella persona dell’Assessore al Bilancio del Comune di Ferrara Roberto Pollastri. Ovviamente il coordinatore resta il dott. Marcello Marconi, responsabile dell’Unità Operativa Finanza e Investimenti del Comune di Reggio”.