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Articolo 32 per la Libertà di Cura chiede l’istituzione, anche a Modena, del registro dei testamenti biologici


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firmaE’ stata presentata stamattina in conferenza stampa dai rappresentanti del Comitato modenese Articolo 32 per la Libertà di Cura, la campagna di raccolta firme che si svolgerà sabato e domenica prossimi 19 e 20 settembre 2009 per chiedere al Comune di Modena, attraverso una delibera di iniziativa popolare, l’istituzione del Registro dei Testamenti Biologici.

I rappresentanti del Comitato Articolo 32 invitano tutti i modenesi che vogliono essere liberi di decidere sul proprio fine vita e sulle cure da ricevere, a recarsi a mettere la propria firma alla proposta di deliberazione ad iniziativa popolare da inoltrare all’Amministrazione comunale.

Si può firmare sabato 19 settembre sotto il Portico del Collegio in via Emilia Centro dalle ore 16.30 alle 19.30 e domenica 20 settembre sia nel presidio di via Emilia Centro (stessi orari) che presso la Festa del Partito Democratico a Ponte Alto dalle ore 18 alle 23 (vicino al Palaconad). Basta aver compiuto 16 anni, essere residente nel Comune di Modena, e presentarsi con un documento di identità. Per chi è impossibilitato a firmare in queste due date, è sempre possibile contattare l’associazione al 339.8084329.

Il Comitato Articolo 32 per la libertà di cura costituito qualche mese fa a Modena da diverse associazioni – Arci, Cgil, Libera Uscita, Uaar e Udi, Anpi, Auser, Federconsumatori – si è ufficialmente presentato alla città lo scorso aprile in occasione della presenza di Stefano Rodotà, punto di riferimento a livello nazionale per le battaglie sulla laicità dello Stato e la libertà di cura. Mentre riparte l’iter parlamentare del DdL Calabrò sul “Testamento Biologico”, il Comitato Articolo 32 ritiene che sia diritto fondamentale ed elementare della persona poter disporre sulla propria vita, e poter scegliere a quali cure intende sottoporsi in caso di malattia. Sostiene che i trattamenti sanitari, compresi l’alimentazione e l’idratazione, debbano essere somministrati solo con l’esplicita volontà della persona interessata. Auspica che ciascuno possa disporre in piena libertà a quali trattamenti sanitari intenda essere sottoposto, anche in caso di sopravvenuta incapacità di intendere e volere e/o di impossibilità di manifestare la propria volontà. Ognuno deve avere il diritto di redigere il proprio testamento biologico per il caso in cui non sia in grado di esprimere la propria volontà sul punto. Per questo è necessario il coinvolgimento di tutti i modenesi per sostenere la proposta di istituzione del Registro dei Testamenti Biologici anche nella nostra città.