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Federfarma Modena su problemi informatici al sistema Cup


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silvana_casale_federfarmaIl disagio causato dal problema al sistema informatico che gestisce le prenotazioni di esami e visite specialistiche ci ha sicuramente messo in grossa difficoltà, prima di tutto nei confronti dei cittadini che hanno dovuto sopportare snervanti attese. L’episodio, inutile nasconderlo, ha creato irritazione anche tra i farmacisti, messi in grave difficoltà nell’erogazione di un servizio consolidato e decisamente gradito ai cittadini. A confermarlo sono i numeri. Circa il 20% delle prenotazioni in provincia di Modena vengono effettuate in farmacia e nel 2008 sono state 458 mila.

Naturalmente come Federfarma, che rappresenta la totalità delle farmacie private, auspichiamo che l’incidente si risolva nel più breve tempo possibile. Quanto accaduto offre però lo spunto per fare una riflessione più ampia sul ruolo della farmacia del territorio e la sua integrazione con il Servizio Sanitario Nazionale.

“A Modena, certamente si è fatto molto, tanto che il nostro modello di collaborazione con l’Azienda Usl di Modena è, per qualità ed efficienza, tra i migliori a livello nazionale. Nella nostra provincia, da tempo parlare della rete delle farmacie solo con riferimento alla dispensazione dei farmaci è riduttivo, anche se si tratta del nostro compito primario. La prenotazione di esami e visite è solo un esempio, ormai collaudato, della cosiddetta farmacia dei servizi che aumenta cioè l’offerta rivolta al cittadino. Ora, oltre ai recenti accordi regionali siglati con Regione, ad aprire nuovi scenari c’è anche la recentissima legge (69/09) che fa esplicitamente riferimento a nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. In sintesi: viene confermato il compito di presidio sanitario sul territorio e si amplifica la competenza, fino all’assistenza domiciliare. Su questo vorremmo continuare a confrontarci con l’Azienda Usl. Da parte della dirigenza dell’Azienda sanitaria abbiamo avuto segnali di apertura, l’importante però è che tutto non si riduca ad una trattativa economica, sacrificando la qualità del servizio e soprattutto il diritto dei cittadini ad avere ovunque, da Concordia a Fiumalbo le stesse opportunità. È una sottolineatura, pacata ma ferma. Negli anni abbiamo accumulato un’esperienza positiva da non vanificare: l’integrazione è un valore aggiunto per la sanità modenese e su questo c’è la massima disponibilità a lavorare insieme” commenta Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena.