Home Attualita' Cersaie 2009: uomo e natura, tensione comune verso armonia e convivenza

Cersaie 2009: uomo e natura, tensione comune verso armonia e convivenza


# ora in onda #
...............




cersaie_convegno_2Riconciliare l’uomo e la natura, immaginando e progettando città e luoghi in grado di permettere la convivenza tra realizzazioni umane e ambiente. Questo il tema portante del seminario “Abitare il verde”, che si è svolto mercoledì 30 alla Galleria dell’Architettura di Cersaie. Il convegno, collegato alla mostra “Green Street”, vede la presenza di due importanti relatori; ognuno dei quali con la propria individualità e creatività esprime un punto di vista che tende ad un risultato comune: una sorta di riappropriazione dello spazio, soprattutto quello naturale, da parte dell’uomo.

Ha moderato l’incontro Maurizio Corrado, direttore di Nemoton Magazine e membro del consiglio direttivo di ADI Emilia Romagna

Aldo Cibic, Architetto e urbanista, presenta il Progetto Microrealities, già illustrato in occasione della IX edizione della Biennale di Architettura nel settembre del 2004. Alla base del progetto di Cibic l’idea che partendo dal particolare si possa giungere all’universale. E dunque da tante piccole storie è possibile creare storie importanti e soprattutto significative per il destino dell’uomo. Che, grazie alle azioni concrete è in grado di determinare, caratterizzandolo, l’identità di uno spazio. Il progetto propone visioni in cui, attraverso la riorganizzazione di potenzialità ed energie, si favoriscono le condizioni per attivare occasioni di incontro, di scambio, di condivisione, alla base della vita collettiva. E’ la creatività nei processi che fa nascere realtà più stimolanti. In particolare Cibic ha parlato della città degli orti, che è uno sei temi trattati dalla mostra Microrealties, nella quale con plastici si è teso a dare una idea nuova di godere della natura; vivendo il quotidiano sulla base del ritmo delle stagioni, riscoprendo gesti semplici, ma soprattutto cercando di vivere a contatto con lo scorrere naturale del tempo e condividendo le esperienze in luoghi fisici comuni: dove i bambini possano giocare e gli adulti riscoprire la virtù di una vita semplice, in grado di migliorare il corpo e lo spirito.

Di spazio verde, Stefano Boeri, Architetto e urbanista, ha dato una prospettiva differente: addirittura verticale. Poiché in molte città d’Europa il grado di urbanizzazione tocca livelli molto alti e la realizzazione di spazi verdi risulta complicata Boeri pensa ad uno sviluppo verso l’alto: verticale. Bosco Verticale è infatti il nome del progetto di Boeri: un programma di riforestazione ideato in studio e che prenderà vita nell’area sud del quartiere Isola a Milano. Due torri residenziali, che ospiteranno nel complesso circa 900 alberi da 3 e 9 metri di altezza e piante di essenza diversa, rappresentano il nucleo centrale del progetto.

Le due torri saranno autonome dal punto di vista energetico: grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici, ma anche all’installazione sui tetti di pale per l’energia eolica oltre all’utilizzo di energia geotermica. Il verde verticale, inoltre, produce diversi vantaggi: oltre a costituire un microclima, produce ossigeno e umidità e assorbe ossido di carbonio e polveri sottili, riducendo l’inquinamento dell’aria. Il verde protegge anche dal sole durante l’estate, lasciando invece passare la luce naturale in inverno. Favorendo anche in questo modo quel riavvicinamento auspicato tra uomo e natura, alla base delle aspettative dell’architetto e di molti di noi.