Home Regione Cgil Cisl Uil ER: no fondi pubblici a sanità privata, senza rinnovo...

Cgil Cisl Uil ER: no fondi pubblici a sanità privata, senza rinnovo contratto


# ora in onda #
...............




medici_1Non si può accettare che l’erogazione di una parte dell’assistenza sanitaria in Emilia-Romagna avvenga a discapito degli addetti, considerato che le risorse, pubbliche, sono già state stanziate (l’accredito 2007-’09 della Regione), le aziende sanitarie private regionali le hanno già incassate, ma i lavoratori interessati non ne hanno beneficiato.

I rappresentanti regionali di Fp Cgil Marina Balestrieri, Fp Cisl Marianna Ferruzzi, Uil FPL Nicoletta Perno, in un incontro stampa odierno, denunciano lo stato di agitazione degli oltre 6000 lavoratori della sanità privata emiliano-romagnola, che attendono da più di 45 mesi il rinnovo del contratto, da parte di datori di lavoro aderenti all’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata).

Le altre associazioni della sanità privata ARIS (Associazione religiosa italiana sanità) e Fondazione Don Gnocchi hanno firmato due accordi separati, che nei contenuti riprendono però il contratto della sanità pubblica.

Per le sindacaliste “non può esistere un sistema pubblico a gestione mista (pubblico e privato) come in Emilia-Romagna, se ad uno degli attori, privato, viene permesso di non rinnovare il contratto stipulato nel pubblico, dato che a medesime figure professionali devono esserci riconoscimenti omogenei, pur in presenza di contratti nazionali diversi, al fine di combattere il grande problema del dumping salariale”. Inoltre, le strutture della sanità privata accreditata di fatto operano in un contesto ‘protetto’, non dovendo cercare mercato come fanno invece le altre aziende private (le stesse associate a Confindustria a cui anche l’AIOP è associata).

Da qui le richieste di Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl regionali.

Ad ogni singola struttura della sanità privata regionale, associata all’Aiop, sollecitano ad “aderire al ‘pre-contratto’ predisposto da Cgil, Cisl e Uil nazionale di categoria (firmato dai segretari nazionali) contenente gli stessi aumenti corrisposti negli altri comparti della sanità (pubblica e privata Aris e Fondazione Don Gnocchi) con la possibilità di diversificare i tempi di pagamento degli arretrati”. Pertanto, “no ad ogni tentativo di firmare contratti aziendali che non richiamino il contratto nazionale perché il rischio è che, delegittimando il livello nazionale di contrattazione riconducendo il tutto ad un solo livello decentrato, si indebolisca l’intera categoria.

Alla Regione Emilia-Romagna le OOSS chiedono con forza di “non tollerare oltre questa situazione di ingiustizia verso una parte di lavoratori e non rinnovare nel prossimo triennio 2010-2012 i servizi di fornitura alle aziende che non avranno firmato il contratto”.

In Emilia-Romagna 21.025 è il totale dell’offerta dei posti letto del Servizio Sanitario Regionale. Di questi i posti letto pubblici sono 16.152, i posti letto privati 4.873 (pari al 23,18% sul totale regionale). Le 47 aziende sanitarie aderenti all’Aiop in regione (tra cui il Nigrisoli e Villa Erbosa a Bologna, Villa Maria a Lugo centro di eccellenza europeo per le malattie cardiovascolari) con i loro 5.599 posti letto, comprensivi dei non accreditati, portano ad oltre il 26% la copertura della sanità privata in regione. Tra le strutture psichiatriche residenziali regionali 527 (l’80%) sono private aderenti all’Aiop, contro 133 pubbliche.