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Frena la produzione mondiale di piastrelle nel 2008


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ceramicaCome prevedibile la crisi mondiale ha intaccato anche la produzione mondiale di piastrelle di ceramica. Secondo lo studio esclusivo pubblicato dalla rivista leader Ceramic World Review, nel 2008, la produzione globale, che ha sfiorato gli 8,5 miliardi mq, ha registrato un timido +3,5% sul 2007, contro un incremento medio annuo del 7,3% nei 5 anni precedenti. I consumi totali di piastrelle sono cresciuti appena del 3% a 8.263 milioni mq (negli ultimi 5 anni la crescita media annuale era intorno all’8%).

Ma è sulle dinamiche esportative che si misura la portata della crisi mondiale esplosa nel 2008. I flussi di import/export, che già nel 2007 avevano rallentato pesantemente la loro crescita segnando appena un +2,4% contro un +7-8% dei 4 anni precedenti, si sono letteralmente “congelati”: l’anno scorso l’export mondiale è “cresciuto” di appena 9 milioni mq, da 1.910 a 1.919 milioni mq, +0,47%. Sul “saldo zero” delle esportazioni hanno di fatto inciso i risultati dei soli 6 maggiori paesi esportatori mondiali più l’Iran: la crescita di Cina, Iran e Messico, è stata azzerata dai cali in Italia, Spagna, Turchia e Brasile.

Lo studio ha confermato anche come il contributo di ogni continente alla produzione e al consumo mondiale continua a mostrare le evidenze emerse in passato, ossia una sostanziale omogeneità dei due valori, a riprova che si tende a produrre laddove si consuma. Se l’Asia continua a trainare la produzione e il consumo mondiale, è l’Unione Europea a 27 che registra i ridimensionamenti più pesanti nella produzione e nel consumo, a causa dei cali nei mercati maggiori: Spagna, Germania e Italia.

Nonostante la frenata, Il nostro Paese si conferma comunque il terzo maggiore produttore mondiale e il secondo esportatore dopo la Cina. Al di là dei quantitativi, tuttavia, l’aspetto decisamente più importante resta l’abisso che separa l’Italia dai competitor internazionali per quanto riguarda i prezzi medi di vendita all’export: 11,4 euro/mq contro i 7,2 euro/mq della Spagna e i 3,1 euro/mq della Cina. Al Bel Paese spetta anche il primato dell’internazionalizzazione produttiva con 20 società controllate o partecipate da 9 gruppi italiani in Usa, Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Svezia, Finlandia, Polonia, Ucraina, Russia per una produzione totale che ha raggiunto i 126,5 milioni di mq.

Sarà però il 2009 a mostrare il primo segno meno del settore ceramico mondiale. L’industria spagnola stimava quest’estate la produzione 2009 in calo del 40% e l’export a -30%; l’Italia riuscirà a contenere il segno meno al di sotto del -30%; la Turchia non diminuirà la produzione ma prevede un -7,6% per l’export; in calo anche la produzione in Russia e in Brasile, mentre la Cina, che tanto incide sui numeri complessivi, dovrebbe registrare un netto rallentamento della crescita produttiva, ma soprattutto il primo significativo calo delle esportazioni tra il -6 e il -10%. Se queste previsioni si riveleranno corrette, a fine anno il saldo negativo di questi soli 6 Paesi potrebbe raggiungere i 300 milioni in meno di produzione e i 200 milioni in meno di export.

Fonte: Acimac