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Reggio: il vicesindaco Barbati sul rimborso iva su tassa rifiuti


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Il vicesindaco Liana Barbati ha riposto oggi a un’interpellanza del consigliere Roberto Pierfederici (Pd) in merito alla “modifica del regolamento comunale della cosiddetta tariffa d’igiene ambientale e nei confronti dell’Azienda partecipata Enia spa, in modo tale che l’Azienda stessa tolga immediatamente l’Iva dalla bolletta ‘servizi rifiuti urbani ed assimilati’ e rimborsi i cittadini per l’Iva indebitamente pagata in questi anni per l’espletamento del servizio raccolta rifiuti”.

“L’IVA è stata applicata da Enìa sulla base di indicazioni e risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate e versata all’Erario, non certo ai Comuni – ha detto il vicesindaco – Siamo quindi in attesa di indicazioni da parte della stessa Agenzia o del legislatore sulle modalità del rimborso: ovvero quali disposizioni il governo adotterà, in via d’urgenza, per fare chiarezza nella materia.

La Corte Costituzionale con una sentenza del luglio 2009 ha infatti stabilito che la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani ha natura tributaria e pertanto non può essere appesantita dall’Iva. Nell’argomentazione di tale decisione, la Corte prende posizione circa la natura giuridica della TIA, riconoscendole i connotati del tributo e quindi la non applicabilità dell’IVA sulla TIA stessa.

Considerato che la Corte Costituzionale non è un organo legislativo, dovrà essere il Legislatore a stabilire le modalità con cui rendere concretamente applicabili i concetti espressi dalla Corte”.

“Allo stato attuale il Comune e l’Ente gestore si trovano, quindi – ha proseguito Barbati – in una situazione di incertezza normativa che non permette l’applicazione di soluzioni definitive, quali la modifica del regolamento comunale o la messa in campo di procedure relative alla restituzione dei rimborsi di soldi che comunque pur incassati dal gestore Enìa, sono poi stati regolarmente versati all’ Erario, in qualità di sostituto d’imposta.

Auspichiamo, pertanto, che i Comuni, le Aziende di erogazione del servizio e soprattutto i cittadini utenti escano rapidamente dall’incertezza, evitando incomprensioni, probabili contenziosi e diciamolo pure facili strumentalizzazioni.

Per quanto riguarda il Comune di Reggio Emilia l’IVA che grava sulla tariffa attualmente è pari a 2 milioni di euro, per metà a carico dei cittadini e per metà sostenuta dalle imprese. Si tratta, quindi, di cifre molto rilevanti, in specie se riferite ad un arco temporale di 5 o 10 anni. Più in specifico il rimborso medio per utenza annuo (riferito a un appartamento di medie dimensioni) è stimato in 15 euro che per 5 anni significa circa 80 euro.

Per facilitare il cittadino nella comprensione della problematica conseguente alla sentenza della Suprema Corte, il Comune di Reggio Emilia amplierà il servizio di informazione già svolto da Enìa, attraverso l’apposito servizio Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp).

In conclusione chiederemo al Governo e al Ministero dell’Economia di chiarire rapidamente le modalità di applicazione della sentenza, i tempi della restituzione del pagamento per sanare la situazione.

Enia provvederà a riportare sulle bollette che i cittadini riceveranno in ottobre una comunicazione che evidenzierà la disponibilità al conguaglio appena l’Agenzia delle entrate darà disposizioni in merito. Ribadiamo che, a fronte della disponibilità dell’Agenzia delle entrate, tutti i cittadini saranno rimborsati e che non esiste la necessità di chiedere il rimborso come alcune associazioni dei consumatori dicono.

Ci auguriamo però due cose: che il risultato finale non sia penalizzante per gli utenti e forse peggiorativo per le imprese e che il Governo non individui come soluzione che siano i Comuni a rimborsare quello che non hanno riscosso”.