Home Economia Commercio in Emilia Romagna: vendite in calo del 2,8%

Commercio in Emilia Romagna: vendite in calo del 2,8%


# ora in onda #
...............




ConfcommercioNel primo semestre del 2009, gli esercizi commerciali dell’Emilia-Romagna hanno registrato una diminuzione media delle vendite pari al 2,8 per cento, con una intensita’ mai riscontrata dal 2000 ad oggi; dato che si aggiunge al fatto che il comparto del commercio si trovava gia’ in una situazione difficile prima della crisi iniziata lo scorso anno. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale condotta da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con Confcommercio Emilia Romagna su un campione di oltre 500 imprese operanti nel settore del commercio al dettaglio.

L’andamento nazionale e’ apparso ancora piu’ negativo, segnato da una flessione media sul semestre del 4,4 per cento, il calo piu’ vistoso degli ultimi dieci anni. Anche il settore delle vendite al dettaglio continua quindi a risentire della crisi globale, riflettendo la frenata dei consumi delle famiglie. Un andamento in cui per la prima volta anche la grande distribuzione mostra qualche segnale di difficolta’. Tuttavia, come conferma l’ultima indagine del Centro studi di Unioncamere italiana relativa al II trimestre del 2009, le vendite commerciali, pur ancora in calo (-3,8%) rispetto allo stesso periodo del 2008, appaiono in miglioramento rispetto al I trimestre, quando avevano registrato -5,1%. I piccoli esercizi appaiono sempre in difficolta’, mentre nel secondo trimestre 2009, per le grandi superfici si segnala una variazione quasi nulla. Secondo il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Andrea Zanlari, “anche per il commercio al dettaglio nel 2009 prosegue il segno meno. La crisi sta investendo, pur se con diversa intensita’, le imprese di ogni dimensione e tipologia.

In un quadro tendenzialmente negativo, occorre tuttavia evidenziare come le performances dell’EmiliaRomagna risultino pero’ ancora migliori rispetto alla media italiana, a dimostrazione della presenza di un tessuto imprenditoriale forte e combattivo, anche nelle difficolta’, che va sostenuto e stimolato attraverso adeguati interventi di sistema”. Intravede una possibilita’ di rilancio dei consumi, Ugo Margini, presidente Confcommercio Emilia Romagna, commentando il rapporto sui consumi elaborato dall’ Ufficio Studi della Confederazione Nazionale: “A fronte dei dati relativi al primo semestre 2009 che hanno fatto registrare segnali negativi, riscontriamo oggi alcuni confortanti elementi di ripresa, un quadro che emerge chiaramente dall’indagine congiunturale su Consumi e Prezzi, realizzata dall’Ufficio Studi Nazionale Confcommercio relativa al mese di agosto e confermata dal Centro Studi Confcommercio Emilia Romagna Iscom Group. Per la prima volta dalla fine del 2007 siamo di fronte al terzo mese consecutivo con il segno piu’; questi segnali hanno bisogno, ora piu’ che mai, di essere sostenuti da ancor piu’ mirate politiche di settore, per uscire presto e bene da una crisi che ha causato la perdita di molti posti di lavoro e che, soprattutto nel commercio, si e’ fatta sentire mettendo in sofferenza tante piccole e medie imprese”. Secondo il presidente Margini “l’indagine su Consumi e Prezzi, registra soprattutto un aumento dello 0,6% in termini tendenziali che consolida l’inversione di tendenza registrata fin da aprile.

Segnali di miglioramento continuano a provenire anche dalle indagini relative al clima di fiducia delle famiglie che mostra, nel mese di settembre, un’ulteriore crescita, riportandosi sui livelli di inizio 2007. Meno favorevoli – prosegue Margini nella sua analisi – appaiono i giudizi espressi sulla situazione economica da parte delle imprese, sulle quali, evidentemente, non si sono ancora pienamente trasferiti gli effetti del mutato atteggiamento delle famiglie nei confronti dei consumi. In tal senso il clima di fiducia ISAE evidenzia, infatti, un arretramento per l’industria, il commercio ed i servizi nel complesso”.