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Hera, ok del Consiglio comunale a modifiche riassetto delle Sot


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politica2Il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, durante la prossima assemblea di Hera spa esprimerà voto favorevole alla proposta di scissione totale di Hera Bologna, Hera Ferrara, Hera Forlì, Hera Imola.Faenza, Hera Modena, Hera Ravenna, ed Hera Rimini, con beneficiarie Hera spa ed Hera Comm srl, e alle proposte di modifica allo statuto della multiutility.

Lo ha deciso il Consiglio comunale di Modena, dando l’ok alle modifiche allo statuto di Hera e al riassetto delle società operative territoriali, con il voto favorevole della maggioranza, contrario di Pdl, Lega Nord, Udc e Modena a 5 Stelle e con l’astensione dell’Idv.

Insieme alla delibera è stato approvato, con la stessa votazione, anche l’ordine del giorno della maggioranza “Riassetto delle Società Operative Territoriali di Hera, il ruolo del territorio e la difesa dei livelli occupazionali”. Bocciato, invece, l’odg presentato dal consigliere Vittorio Ballestrazzi di Modena a 5 Stelle “Riassetto delle società operative territoriali di Hera. Emolumenti del Comitato per il Territorio”, con voto contrario di maggioranza e Idv, favorevole di Pdl, Udc e del gruppo proponente, e con l’astensione della Lega Nord.

Con la proposta di scissione si prevede il superamento dell’attuale struttura societaria delle sette società operative territoriali, mediante la loro integrazione nella holding Hera spa. E’ inoltre prevista la scissione di parte della Gestione clienti delle Sot con beneficiaria Hera Comm. “La fine delle Società Operative Territoriali – ha commentato il sindaco presentando la delibera – è finalizzata a una gestione unitaria del rapporto con i clienti. I principali vantaggi di tale operazione sono la semplificazione societaria del Gruppo Hera, con riduzione degli adempimenti, una maggiore semplicità e trasparenza nella rendicontazione esterna, un’erogazione più veloce dei dividendi”. Al posto delle Società Operative Territoriali si prevede la costituzione di ‘Strutture Operative Territoriali’, e il presidio del territorio sarà mantenuto grazie alla costituzione di un Comitato per il Territorio per ognuna delle sette strutture, nominato secondo le stesse modalità oggi previste per le società, cioè in accordo con i sindaci, che rappresenterà il punto di riferimento e di collegamento fra il gruppo Hera e il territorio. “L’altro punto all’ordine del giorno nell’assemblea straordinaria di Hera del 21 ottobre riguarderà alcuni conferimenti delle società delle zone di Ferrara e Ravenna che inseriranno le proprie reti all’interno della holding Hera, con conseguente aumento di capitale e diminuzione della quota di proprietà diretta del Comune di Modena (dall’1,1496% all’1,0648%) e di Hsst-Mo, holding strategie servizi e territorio che possiede le quote del Comune di Modena e di altri comuni del Modenese (dal 13,5180% al 12,5205%)”. La modifica dello Statuto, inoltre, consiste nell’incremento dal 2 al 5% del limite massimo al possesso azionario per gli azionisti privati, come previsto per le società concorrenti. Resta, invece, fermo il limite del 10% per i patti di controllo relativi a pacchetti azionari. “Il quarto punto, infine – ha concluso Pighi – è l’incorporazione di Pringeas, società che eroga i servizi nel Comune di Frignano Modenese. L’operazione non comporta modifiche allo statuto poiché il capitale della società è già interamente posseduta da Hera”.

Paolo Trande del Pd ha presentato un ordine del giorno collegato alla delibera in discussione, sottolineando l’importanza “della semplificazione societaria, della tutela dei posti di lavoro e dei risparmi che la modifica dovrebbe produrre. Con l’odg si impegna il sindaco anche ad operare perché il Comitato per il Territorio sia un effettivo punto di collegamento tra il gruppo Hera e il territorio”.

Davide Torrini dell’Udc ha affermato: “In quest’aula vorrei sentir parlare di quello che fa Hera, dei servizi che offre. Prima c’era uno sportello non un numero verde con un call center anonimo. Si è persa la territorialità e questo allontanamento del territorio ha provocato una forte perdita per i nostri artigiani, si sono perse quote di lavoro importanti. I servizi con Hera sono in monopolio”.

Salvatore Cotrino del Pd ha commentato: “Stiamo cercando di dare un senso alla nostra politica per ciò che riguarda la qualità dei servizi di Hera. Tutte le multiutility hanno vissuto un percorso di fusioni e hanno creato le condizioni per cui un territorio vasto possa essere capace di dare i servizi migliori. Non farlo vuol dire forse avere lo sportello cui rivolgersi, ma non un servizio efficiente”.

Michele Barcaiuolo del Pdl ha detto: “Io votai contro ai passaggi precedenti che hanno portato ad Hera. Siamo riusciti a prendere il peggio del pubblico e il peggio del privato. Chi ha contrastato questo iter non può che essere contrario a questa delibera. Si andrà sempre più verso una maggiore privatizzazione, la ricerca esclusiva del profitto, legittimo, ma non operando in regime di monopolio”.

Secondo Adolfo Morandi del Pdl “i quattro anni di questa gestione hanno comportato costi rilevanti, che scaricati sul sistema delle tariffe, sono andati a carico dei cittadini. C’è una conflittualità nel detenere delle partecipazioni da parte dell’Amministrazione, che ha da un lato interesse agli utili e dall’altro dovrebbe avere l’interesse a dare servizi al minor costo ai cittadini”.

Per Giancarlo Campioli del Pd “la nascita di Hera e gli attuali progetti di riorganizzazione daranno impulso agli obiettivi di una maggiore efficienza del servizio. I risultati ottenuti non sono frutto del caso e dimostrano che l’avvento di Hera ha giovato alla nostra società. Ora occorre concentrare l’attenzione verso le aree su cui è necessario fare miglioramenti”.

Olga Vecchi del Pdl ha commentato l’odg della maggioranza: “E’ incapace di incidere veramente sull’argomento, è fatto di buone intenzioni, di indicazioni, ma non di elementi che incideranno. Qui abbiamo un grosso problema, non si riesce mai a creare un dibattito costruttivo in commissione sugli argomenti. È un passaggio pur parler. In questo modo si svuota il Consiglio delle sue capacità, veniamo a fare i notai”.

Andrea Galli del Pdl ha affermato: “Gettare al vento un bene che è stato il risparmio di generazioni di modenesi crea disgusto. Abbiamo dato in mano a un privato le chiavi per definire i prezzi del pubblico. Questa società non ci appartiene più in alcun modo, i cittadini dell’Emilia Romagna ne sono stati scippati due volte, sarebbe stato meglio costruire un polo emiliano, con Reggio, Parma e Piacenza”.

Vittorio Ballestrazzi di Modena a 5 Stelle ha presentato il suo ordine del giorno con il quale chiedeva che la giunta si impegnasse “affinché i Comitati del Territorio vengano trasformati in Comitati Utenti a costo zero e che il previsto emolumento risparmiato vada a incrementare le azioni sociali a favore degli indigenti che devono pagare delle bollette di importo considerevole visto anche i tempi di crisi, o che, in subordine, i componenti dei Comitati per il Territorio, compreso il presidente, ricevano un gettone di presenza non superiore a un terzo del gettone di presenza dei consiglieri comunali di Modena”.

Michele Andreana del Pd ha dichiarato: “Sono d’accordo sul fatto che siamo in presenza di un passaggio evolutivo su cui è opportuno soffermarsi per valutare elementi di positività e di rischio. Hera è una azienda di molti Comuni, di valenza quasi regionale e la crescita dimensionale comporta che ogni società pesa per ciò che ha conferito. In tutti questi anni abbiamo registrato molte critiche sul percorso intrapreso, ma nessuna proposta concreta”.

Per Eugenia Rossi dell’Idv “l’aumento di capitale comporta un ridimensionamento della presenza del Comune di Modena. Tutto ciò porterà Hera a operare in regime di monopolio e i cittadini non avranno possibilità di scelta. Il servizio non è uno dei migliori, noi auspichiamo a un miglioramento, perché altrimenti lo scopo della società sarebbe semplicemente quello di arrivare al massimo profitto”.

Il consigliere del Pdl Andrea Leoni ha riportato l’episodio del 2005 in cui venne fatta la discussione per il passaggio da Meta ad Hera: “allora quando dicevamo determinate cose fummo irrisi, mentre oggi i fatti ci danno ragione. Sull’odg di Ballestrazzi ricordo che già precedentemente un odg relativo ai compensi del Consiglio di amministrazione era stato bocciato”.

Giuliana Urbelli del Pd ha commentato: “Accanto al rafforzamento annunciato della multiutility l’obiettivo è il mantenimento della prerogativa del legame con il territorio, da rafforzare ancora di più. Credo che Hera sia un patrimonio dei cittadini: offrire un servizio di qualità e allo stesso tempo mantiene il valore delle quote pubbliche”.

L’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti ha affermato: “Non nascondo che anche Hera debba fare di più, ad esempio in tema di energie alternative e nella gestione delle bollette, ma se c’è una realtà di eccellenza per criteri indicatori, perché non esserne contenti? I servizi di Hera non sono in regime di monopolio, il 50%, in particolare gas e energia elettrica, sono già in concorrenza”.

Enrico Artioli del Pd ha dichiarato: “A me convince l’impostazione della società mista a prevalenza pubblica. Certi investimenti sono possibili solo con un livello dimensionale di un certo tipo, non con una multiutility di dimensioni comunali o provinciali. E’ vero però che ci sono cose da migliorare, c’è da capire l’architettura migliore per gli assetti futuri e, nel rapporto con il territorio la gestione delle bollette.

Nella sua replica il sindaco ha dichiarato: “Modena parte da un’esperienza di azienda municipalizzata che collocata nel tempo è forte, partecipata, in cui i cittadini hanno sempre creduto. Il passaggio verso realtà più ampie non è stato uno scippo come definito da Galli. Ora è una azienda in cui la proprietà è guidata da un patto di sindacato e da equilibri interni. Se un Comune non è d’accordo non è possibile assumere una decisione contro il suo territorio”. Il primo cittadino ha proseguito: “Con questo cambiamento si rende più forte il rapporto con il territorio. E’ difficile dire cosa succederà domani, la fase non è semplice. Per ciò che riguarda le tariffe posso rilevare che nella percentuale di competenza di Hera ci siamo mantenuti molto bassi sull’aumento delle materie prime proprio per rispondere al momento di crisi”.

Per le dichiarazioni di voto sono intervenuti Mauro Manfredini della Lega Nord, e nuovamente i consiglieri Morandi, Ballestrazzi, Trande e Torrini. Mauro Manfredini ha commentato: “Molte volte ho dichiarato che i cittadini rimpiangono la vecchia Amcm. Qual è la qualità del servizio di Hera? Servizio peggiorato, costi più alti, niente sportello al pubblico, bollette illeggibili, ecc. Voteremo contro la delibera e l’odg della maggioranza, invece ci asterremo sull’odg di Ballestrazzi”.