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E’ arrivato il freddo ma nulla di straordinario


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foglie_brinateUn po’a sorpresa, ma non imprevista, questa mattina sui campi più aperti, già alla prima periferia della città, è comparsa la prima lieve brinata, anticipo di quella che sarà la “stagione fredda” 2009/10. Le temperature in aperta campagna, infatti, sono scese a valori prossimi allo zero ed anche un po’ sotto nella bassa pianura modenese e reggiana, favorendo così una forte perdita di calore per irraggiamento, con conseguente raffreddamento del suolo dovuto al cielo sereno ed alla calma di vento.

Queste le annotazioni rilevate dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

In città il raffreddamento è stato minore, ma si è comunque registrata, presso l’Osservatorio Geofisico della stazione di Piazza Roma sul torrione orientale del Palazzo Ducale, una temperatura minima di soli 6.4°C, nettamente inferiore, di quasi 6°C, ai valori medi stagionali.

Il fenomeno di un anticipo dei rigori invernali non è un fatto insolito. Anche dopo la calda estate del 2003, ottobre vide un freddo precoce e talvolta più intenso dell’attuale, anche se allora l’abbassamento termico si verificò più a fine mese. Un’altra situazione simile negli annuari storici dell’Osservatorio Geofisico universitario è stata rilevata nel 2007, con nevicate in Appennino a quote di media collina.

“Nulla di straordinario – afferma il meteorologo Luca Lombroso – quello che sta avvenendo in questi giorni. Del resto nel 2009 le situazioni perturbate fredde non sono mancate, ma sono state quasi sempre di breve durata rispetto alle ben più frequenti e durature anomalie calde: nel dettaglio l’Osservatorio di Modena ha classificato, nel 2009, 129 giorni come ‘anomali caldi’ contro solo una decina ‘anomali freddi’”.

Tornando a queste fredde ma serene giornate, la situazione è dovuta alla posizione abbastanza anomala di un anticiclone esteso fra l’Europa centro-occidentale e la Scandinavia, con l’attivazione di correnti fredde provenienti dalla Russia, attualmente di origine marittima polare, in parte anche marittima artica. L’anticiclone si sta peraltro estendendo ulteriormente in senso nord-sud, così un nuovo fronte polare si metterà in movimento e irromperà in Pianura Padana fra sabato e domenica, portando aria che, secondo i calcoli dell’Osservatorio Geofisico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, proviene direttamente dalla Groenlandia meridionale. Gli effetti in Emilia saranno scarsi come fenomeni, maggiori invece nel settore Adriatico e soprattutto al centro-sud Italia.

Previsioni

Più nel dettaglio le previsioni indicano ancora una bella giornata ampiamente serena per tutto venerdì 16 ottobre, con il ripetersi di brinate nelle campagne più aperte dove pertanto le temperature minime saranno prossime agli zero gradi. Freddo anche in città, con minime sui 5°C in centro storico, dunque ancora 6-7°C sotto la media stagionale. Di giorno però il sole consente una buona risalita dei termometri, fino a circa 13°C, valori non molto sotto le medie del periodo.

Anche sabato 17 ottobre la notte sarà serena e limpida, ciò malgrado le temperature potrebbero lievemente risalire, limitando le brinate, ma sarà comunque decisamente freddo per la stagione Nel corso della giornata il cielo sarà reso più pittoresco da banchi di nubi medie, con temperature massime un po’ più dolci, sui 15-17°C, e nel pomeriggio vi saranno improvvisi addensamenti delle nubi e rinforzo dei venti da settentrione ma con fenomeni di precipitazioni assenti o scarsi, comunque temporanei. Non dovrà stupire la comparsa, in media-alta collina, di qualche fiocco di neve o una lieve spruzzata anche a quote basse nella fascia più prossima al crinale, che – dopotutto – non sono fenomeni particolarmente rari ad ottobre.

In ogni caso, per domenica 18 ottobre è atteso un ritorno al tempo largamente soleggiato, ma ancora freddo con nuove brinate e una giornata addirittura pungente, anche per il vento, in montagna. Nulla varia ancora lunedì 19 ottobre, mentre sembra che nel corso della prossima settimana la circolazione cambi passando dalle fredde e secche correnti continentali alle umide ma più miti correnti sciroccali mediterranee.

Guardando alla storia del passato, Domenico Ragona, Direttore dell’Osservatorio dal 1863 al 1892, ci racconta non solo di brinate, ma perfino di nevicate in città nell’ottobre 1867 addirittura il giorno 9, quindi nel 1869, 1878, e 1887, tutte però senza deposito, come riportato nel libro “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteoclimatiche” e, arretrando nel tempo, Ragona racconta che…

“…una lettera inedita scritta dall’illustre letterato Modenese Abate Fabriani al nobil uomo conte Mario Valdrighi […] «San Cesario 30 ottobre 1828. […] Questa mattina al suono in punto delle ore otto, salto giù dal letto per vestirmi, e all’aprire della finestra vedo (oh spettacolo incredibile!), dopo due mesi di indarno aspettata pioggia autunnale, anzi, dopo sei o sette mesi di continuata bellissima imperturbabile serenità, dopo tanti desideri frustrati e predizioni andate al vento […] sì io ho veduto la neve e l’ho veduta cadere placidissimamente per tutto intorno la terra ed il cielo. A questa deliziosissima vista, non sapendo trattenermi dal battere palma a palma, subitamente ricorsi al mio letto, per poterla osservare, studiare e meditare comodissimamente. ».

“Oggigiorno – commenta Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – invece le previsioni avevano annunciato la brinata, un vantaggio, da un lato, ma che toglie molto del gusto poetico e della sorpresa, dunque sapendolo, mi sono preparato per tempo per correre a fotografare la brina, prima che i raggi del sole la sciogliessero, senza dover balzare giù dal letto”.