Primi raggi di sole per il mercato immobiliare modenese, dopo un periodo decisamente difficile che comunque continua a preoccupare gli operatori del settore. Dopo avere registrato nei primi sei mesi dell’anno sia il calo dei prezzi che delle operazioni di compravendita, nel terzo trimestre emerge qualche segnale di ripresa.“E anche nel modenese il settore pare aver imboccato questa spirale positiva – dichiara Archimede Pingiori presidente provinciale di ANAMA, l’Associazione Nazionale Agenti d’Affari in Mediazione, che aderisce a Confesercenti – Il periodo luglio-settembre 2009 si è caratterizzato per una certa stabilità del settore, mentre si denota un rinnovato interesse per l’investimento nel mattone. Tra gli acquirenti, lavoratori dipendenti, dirigenti e professionisti”.
I dati relativi al mercato immobiliare diffusi dall’Agenzia del territorio e quelli resi noti dal rapporto Tecnocasa sono la prova degli attuali cambiamenti. Tra aprile e giugno 2009 si è registrato un calo più contenuto negli scambi – pari a circa il 12%, contro il 19%, nel medesimo periodo dello scorso anno – mentre sul versante dei prezzi, pur in calo nei primi sei mesi del 2009, ora si riscontra una certa stabilità. “Rispetto al 2007 e al 2008, anni in cui la diminuzione delle quotazioni e della transazioni è stata pressoché costante siamo in presenza ora di una significativa anche se lenta ripresa – precisa Pingiori – Oltre a i prezzi e alle operazioni di compravendita che tendono a stabilizzarsi, siamo in presenza anche di un continuo incremento del numero di persone che visitano le nostre agenzie “.
Situazione manifesta anche sul mercato immobiliare modenese secondo Pingiori: il primo semestre dell’anno è stato interessato da un calo delle quotazioni pari al 10%, mentre il periodo luglio/settembre ha fatto registrare una sostanziale stabilità oltre che una leggera risalita delle compravendite. “Il mercato modenese, conformemente a quello italiano presenta ancora un’offerta più alta rispetto alla domanda. Cosa che determina tempi di vendita con un’attesa pari a circa sei mesi. Analizzando la domanda, prevale la richiesta verso case principali e case di sostituzione, mentre le permute riguardano in particolare la richiesta di abitazioni di taglio più piccolo, più pratiche e gestibili sotto il profilo economico. Tra gli acquirenti invece c’è un netto aumento dei lavoratori dipendenti, dei dirigenti (in prevalenza), di liberi professionisti e di imprenditori. In calo le giovani coppie e gli immigrati, con ogni probabilità per la stretta sui mutui operata dalle banche”.
“Quanto alle previsioni – sostiene Pingiori – dobbiamo rifarci necessariamente alla situazione economica del Paese con riferimento al dato occupazionale e alla disponibilità delle banche a concedere i mutui. Se verranno confermate le previsioni relative ad una possibile ripresa economica è prevedile almeno per la prima parte del 2010, una stabilizzazione dei prezzi, con una tendenza al rialzo graduale ma lenta”.