“La scoperta dei quattordici cinesi clandestini in un capannone di via Mattei, adibito ad azienda tessile ed abitazione, sottolinea ancora una volta la difficoltà d’integrazione nonostante i tanti soldi pubblici spesi allo scopo da Comune, Provincia e Regione”. “L’immigrazione cinese, inoltre, esprime nello stesso tempo tante contraddizioni: nell’ombra della illegalità vivono troppo spesso persone che né in ambito lavorativo né in quello sociale cercano rapporti con gli Italiani. Senza considerare la concorrenza sleale subita dai nostri commercianti, i quali si trovano a fronteggiare prodotti a prezzi bassissimi frutto del lavoro nero di veri e propri schiavi. E’ ora che Bologna la smetta di essere il “paese dei balocchi”.
E’ quanto dichiara Antonio Del Prete, segretario regionale di “Gioventù Italiana”, movimento giovanile de “La Destra”, e responsabile nazionale de “la Destra” per l’Università e la ricerca scientifica.